Eternit Bis il colpo di scena: rinviata la sentenza, mancano gli atti
Stamattina al processo in corso a Torino. La chiavetta usb che conteneva il 90% del materiale era compromessa
TORINO – Al processo Eternit Bis di Torino è successo l’inaspettato: la chiavetta usb dove si sarebbero dovuti trovare «il 90% degli atti» del procedimento penale che vede come imputato Stephan Schmidheiny – accusato in questa sede per la morte di due persone che sarebbe riconducibile allo stabilimento Eternit di Cavagnolo – è inservibile. È successo questa mattina a Torino dove la Corte d’appello avrebbe dovuto procedere con la sentenza. In mancanza di tale materiale però l’atto finale del processo è stato rinviato, presumibilmente alla fine di settembre. Il Pm Maria Pellicano aveva chiesto la conferma della condanna a 4 anni.
«Siamo mortificate – hanno spiegato i giudici, come ha riportato il Corriere della Sera – ma quando siamo andate a cercare un certo passaggio di una consulenza tecnica non abbiamo trovato nulla. È come se la chiavetta fosse vuota o danneggiata». Alla Pellicano è stato chiesto di recuperare il materiale mancante e il magistrato ha detto che si rivolgerà al collega che aveva sostenuto l’accusa in primo grado.
«Troviamo molto strano che proprio il giorno della sentenza, l’udienza venga rinviata – ha commentato Bruno Pesce, coordinatore della sanità di Afeva, associazione che è costituita parte civile all’Eternit Bis, non solo a Cavagnolo ma anche in quello attualmente in corso a Novara – La causa è una chiavetta che era in possesso della Corte già da tempo e risulta inutilizzabile. Ci lascia un po’ stupiti tutto questo: oltre all’ulteriore perdita di tempo, gli elementi contenuti al suo interno erano utili per lo svolgimento dell’udienza stessa».