Energica senza fornitore gas? Lavagno attacca: «Metteteci la faccia»
L'esponente del Pd paventa scenari molto preoccupanti, dalla (s)vendita alla chiusura. In tempi rapidissimi. «Ogni leggerezza può ancora costare (o far…
Non si fa attendere la replica del presidente di Energica
CASALE – Non si fa attendere la risposta di Energica sulla crisi, legata all’assenza di un fornitore di gas a partire dal 1° ottobre prossimo.
Energica senza fornitore gas? Lavagno attacca: «Metteteci la faccia»
L'esponente del Pd paventa scenari molto preoccupanti, dalla (s)vendita alla chiusura. In tempi rapidissimi. «Ogni leggerezza può ancora costare (o far…
A parlare è il presidente, Paolo Secco.
«Data la delicatezza del tema, ritengo doveroso ribadire alcuni concetti in quanto penso che le affermazioni errate contenute in tali dichiarazioni siano figlie più di una disinformazione che di strumentazione politica. La crisi della società non è di assolutamente di tipo economico legata ad aspetti gestionali bensì “sistemica” ovvero legata all’indisponibilità sul mercato europeo di gas naturale e del livello di prezzo raggiunto dal gas stesso, come conseguenza negativa degli eventi bellici. Questa situazione non era assolutamente prevedibile solamente qualche mese fa, basti pensare che a giugno il prezzo del gas naturale era attorno agli 85 € MWh mentre oggi si attesta attorno ai 250 € MWh con previsioni che stimano livelli attorno ai 300/400 MWh in funzione di quanto prodotto arriverà dalla Russia».
Prosegue Secco: «È superfluo sottolineare come tutto ciò possa dal punto di vista finanziario riverberarsi sulla società che oggi, dati appunto gli elevatissimi livelli di prezzo, dovrebbe assorbire un flusso di cassa negativo conseguente alla dilazione dei tempi tra dall’acquisto del gas presso le società grossiste e l’incasso delle bollette, il tutto unito alle garanzie bancarie che sempre di più i fornitori grossisti/importatori tendono a richiedere ai rivenditori per materia prima e trasporto.
Energica, al pari di decine e decine di altre società Italiane di vendita di gas naturale, si trova attualmente in una condizione di assenza di fornitore ciò nonostante una attiva ricerca di mercato effettuata, fin dallo scorso mese di aprile, sia dal management interno all’azienda che da società di consulenza esterna. Tale condizione, essendo comune a moltissime società italiane, è stata peraltro oggetto di un accorato appello da parte delle principali associazioni di categoria del settore gas naturale nei confronti del Governo, il quale però ad oggi non ha introdotto nessuna rilevante misura a supporto della filiera che
ora si trova di fronte ad una situazione di crisi diffusa».
«Da qui segnaliamo che la società, nel caso in cui non dovesse trovare un fornitore entro il 1 ottobre, entrerà in un regime tecnico cosiddetto “Default del trasporto” ovvero del servizio di consegna garantito da Snam – prosegue Secco – e che nulla ha a che vedere con il default finanziario della società. Ribadisco che l’azienda è assolutamente “sana”, con i bilanci in ordine e, grazie alla propria attività di marketing, con un “brand” noto ed associato ad elevata qualità di servizio erogato. Tutto ciò, in un prossimo futuro, potrebbe però non essere sufficiente a garantire il proprio posizionamento sui
mercati e pertanto, volendo essere amministratori avveduti, è opportuno che ci si interroghi in ottica prospettica».
Secco risponde direttamente anche alle parole di Lavagno: «La nostra attività di ricerca è iniziata a partire da marzo (possiamo dimostrarlo), svolta direttamente da noi e fatta in parallelo da consulenti specializzati che lo hanno trascritto in una dettagliata relazione. Inoltre è assolutamente falso che piccole aziende abbiano le forniture! Che faccia i nomi e citi le quantità in gioco, se no la sua è falsità e demagogia pura. Considerato il momento di crisi mi auspicherei di avere, anche dalla minoranza, contributi seri e non demagogici e falsi, atti ad avere solo visibilità sulle pagine dei giornali. Lo ritengo una vergogna».