Pensiero per un 18enne che voterà domenica per la prima volta
Luca Monti, docente alla Cattolica di Milano, scrive una lettera al nipote Ettore Pane, 18enne studente del Sobrero di Casale che domenica voterà per la prima volta.
Luca Monti, docente alla Cattolica di Milano, scrive una lettera al nipote Ettore Pane, 18enne studente del Sobrero di Casale che domenica voterà per la prima volta.
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Caro Ettore,
18 anni prima volta che ti rechi alle urne, un enorme diritto, un grande privilegio, la democrazia, il suffragio universale, che non esiste ancora in alcune parti del pianeta, tutte le persone possono votare e decidere per chi ci governa.
Anche tu cominci a partecipare della società e della vita pubblica: a scegliere qualcuno che ti rappresenterà nel più nobile e alto sistema parlamentare, quello che ci consente di discutere le nostre leggi, le nostre regole del vivere civile.
E questo messaggio da parte di uno zio che è quasi sui cinquant’anni è un invito forte per sollecitare te e tutti i diciottenni a fare una scelta molto oculata. Noi abbiamo bisogno della vostra energia giovane ma soprattutto che ascoltiate bene le proposte che vengono fatte dai vari partiti politici.
Io da parte mia voglio ricordarti che l’Italia è una Repubblica. L’Italia ha fatto negli anni ‘60 e ‘70 delle enormi battaglie per rendere uguali le donne e gli uomini, per fare in modo che nessuno potesse dirci quello che dovevamo fare nel lavoro, nei sentimenti, perché fossimo liberi di avere i nostri diritti civili; ora possiamo studiare, possiamo avere delle attività imprenditoriali nostre, il mercato è libero, nessuno ci
deve costringere.
Abbiamo combattuto molto facendo scioperi nelle fabbriche, per un lavoro umano, creando dei partiti che difendessero gli interessi dei più deboli, questo testimone tocca a voi oggi. La più bella Italia è l’Italia che ci ha consentito di poter divorziare se una storia d’amore finisce; la più bella Italia è quella che ci ha garantito di abortire se non vogliamo far nascere una persona in un posto sbagliato. È un dolore lo so: l’aborto è un dolore per tutti, è una sconfitta per tutti, ma questo diritto va comunque
sancito, comunque la libertà prima di tutto e la possibilità di fare le cose, di ricercare medicine, di consentire una morte dignitosa, non negare mai la possibilità. E non ascoltare quelli che ti dicono che la colpa è degli stranieri, gli stranieri che poi arrivano qui sono disperati come eravamo disperati noi quando all’inizio del secolo scorso arrivavamo negli Stati Uniti con una valigia di cartone; noi che siamo più fortunati e abbiamo il pane sulla tavola tutti i giorni dobbiamo aiutare chi soffre.
Mai più guerre: fai una scelta oculata non ascoltare la voce di chi vuole farti paura, il mondo è aperto, laico libero! Deve garantire tutte le possibilità per l’uomo e dobbiamo mandare a rappresentarci a Roma qualcuno che abbia la mentalità aperta e le vedute larghe. Dunque mi raccomando buona scelta Nel nome della libertà e di un futuro dove sia possibile avere delle idee
e non lasciarsi scoraggiare dalla paura e dalla logica dei soldi che sono importanti ma non sono l’unica cosa!
Prima ci sono gli ideali ci sono la comunità la solidarietà la fratellanza. Buona scelta e comunque vada combatti sempre e ricordati che anche le maggioranze possono sbagliare: noi ci ritroveremo sempre d’accordo solo con una minoranza, ma dobbiamo essere in grado di confrontarci e dialogare in maniera aperta, senza chiusure e senza ripetere i fatali errori del passato, dittature sanguinarie, che ci hanno portato alle guerre. Ideologie che nel corso del novecento in nome della libertà tendevano all’omologazione.
Ora dobbiamo costruire insieme un mondo nuovo
Zio Luca, settembre 2022