I tartufi in Valle Ghenza
Ottobre è il periodo dei funghi e dei tartufi. L’evento più caratteristico è rappresentato dalla Fiera Internazionale del Tartufo di Alba, ma il Monferrato non è secondo a nessuno. La Provincia di Alessandria è particolarmente vocata per produzione di tartufo. In escursione faccio osservare ai nostri escursionisti le Tartufaie che sono registrate presso l’Ufficio della Provincia di Alessandria. Molti di loro non credono che i tartufi possano essere “cavati” in maniera regolamentata come organizzato dal “Servizio Valorizzazione e Educazione Ambientale” della Provincia di Alessandria. Ma c’è di più. In Valle Ghenza si sono associati i Tartufai per realizzare un percorso educativo su questo prezioso prodotto della terra.
“Questo percorso ha l’obiettivo di valorizzare, preservare e valorizzare il territorio, tramandando le tradizioni e la cultura legata ai tartufi. Il visitatore è accompagnato lungo l’itinerario da dieci cartelli informativi. Il percorso non è assolutamente lungo, sono solo 4 km, immersi nella natura, in piano e su sfondo sterrato. È situato a fianco della SP42 in direzione Frassinello, Cella Monte, nel cuore della Valle Ghenza. Questo territorio racconta storie che profumano di sottobosco, di scricchiolii dell’erba ghiacciata dalla brina invernale che avvolge pioppi, querce, salice e tigli”.
Se non lo sapete, i tartufi non crescono a caso. Devono svilupparsi in un sito naturalistico che presenta queste tipologie di alberi. Il tartufo si forma sottoterra nell’ultima settimana di agosto e se il clima e il meteo rispettano le condizioni ideali, svilupperà quello che si è formato sottoterra nell’ultima settimana di agosto. “Il tuber magnatum Pico, più comunemente conosciuto come tartufo bianco pregiato, è il corpo fruttifero di funghi che compiono il loro intero ciclo vitale sottoterra (detti funghi ipogei). Sono formati da una parete esterna di aspetto liscio o sculturato, di colore chiaro o scuro, e da una massa interna di colore variabile, percorsa da venature.”
Il profumo inebriante di sottobosco avvolge pietanze e piatti prelibati che nel periodo autunnale trovano il giusto abbinamento con i prodotti del territorio (vino, funghi formaggi). Noi attraversiamo la Valle Ghenza quando siamo in escursione a Cella Monte, a Treville e a Frassinello. Quando capiti su questo percorso, ti accorgi di essere in un luogo magico. I cartelli ti guidano e ti danno una serie di informazioni, all’interno di questa tartufaia controllata che ad oggi ha un’estensione di 51 ettari, rendendo suggestiva e informativa la tua visita.
Questo territorio ha un’altra caratteristica che lo ha reso rubricabile nei siti Unesco quale uno dei migliori siti mondiali: gli Infernot.
Per chi non conosce ancora queste costruzioni, invito alla lettura del mio blog pubblicato il 30 dicembre del 2021 dal titolo “Infernot dalla geologia alle tradizioni” che vi spiega la particolarità di queste cantine. A Cella Monte potrete visitare il Museo della Pietra da Cantone. Questa pietra, rappresentata da una marna arenaria dell’epoca giurassica, viene utilizzata in Monferrato quale materiale lapideo per le costruzioni. Veniva cavato da minatori che lavoravano queste tavelle in modo che potessero essere utilizzati in edilizia.
Un fenomeno simile l’ho trovato questa estate nel Beaujolais. In quel luogo la marna viene chiamata “Pierre Jaune ou Pierre Dorè”. È simile alla nostra pietra da cantone, più scura e più consistente e le case vengono edificate con questo materiale come noi facemmo in Monferrato. Quindi non solo tartufi ma anche storia e monumenti da visitare per arricchire la nostra cultura di territorio.
Sempre degna di nota per la promozione territoriale, una iniziativa dei Comuni dell’Alto Monferrato che si sono consorziati in un progetto di tutela del territorio e del tartufo, che vede l’Università di Torino capofila per la mappatura di DNA del tartufo monferrino. Preservare il prodotto e l’identità del territorio sarà una mossa vincente per costruire in futuro un’attenzione internazionale come hanno creato i nostri cugini langaroli.
Non vi resta che fare un’escursione con noi in Valle Ghenza, che sarà il prossimo 20 di novembre, a ridosso della fiera del Tartufo Bianco della Valle Ghenza di Cella Monte e le numerose iniziative collaterali negli altri Comuni limitrofi. Un’occasione per conoscere il territorio ma anche per degustare presso i ristoranti e le trattorie del territorio questo prezioso alimento.