Botte e sprangate, muore 35enne: svolta nell’omicidio, c’è un fermo
Le indagini serrate dei Carabinieri: lesioni interne fatali per Cristian Martinelli, morto domenica
Oggi un gruppo di giovani ha commemorato l'amico vittima del violento pestaggio
CASALE MONFERRATO – «Da quando è successo il fatto, non abbiamo più visto quel gruppo di ragazzi nella zona della stazione». È la testimonianza di uno dei giovani che, oggi pomeriggio, martedì, hanno raggiunto il luogo del fatale pestaggio di Cristian Martinelli.
Un appuntamento dato via WhatsApp per ricordare l’amico che ha perso la vita domenica, due giorni dopo la brutale aggressione che gli ha provocato letali emorragie interne. I giovani hanno affisso due striscioni all’ingresso del sottopassaggio del binario 2. Uno di questi riporta la frase “Riposa in pace Gioia”. «Gioia? È così – racconta un altro ragazzo – che Cristian chiamava tutti».
Botte e sprangate, muore 35enne: svolta nell’omicidio, c’è un fermo
Le indagini serrate dei Carabinieri: lesioni interne fatali per Cristian Martinelli, morto domenica
«Di questo gruppo fanno parte giovani e giovanissimi» racconta un’altra studentessa. «E tutti sapevano del loro atteggiamento violento, denigratorio e intimidatorio. Agiscono – prosegue – senza un reale motivo, ma solo per attaccar briga. Non pensavo che arrivassero fino a questo punto».
Un altro ragazzo del Casalese racconta che Martinelli sarebbe stato aggredito intorno all’una e trenta del pomeriggio di venerdì, lungo la banchina del binario 1. Cristian, dopo essersi divincolato dal brutale pestaggio, sarebbe caduto sui binari e rimasto lì, immobile, per alcuni minuti. Raccolte le forze, si sarebbe poi spostato sulla banchina del binario 2 per tornare nuovamente su quella dell’1.
Omicidio Martinelli: in carcere un giovane moldavo
Indagine lampo (ancora in corso) dei Carabinieri di Casale e Alessandria
Un cambio di idea – raccontano – motivato dalla volontà di chiedere indietro gli occhiali «regalati dalla madre» che, aggiunge un altro giovane, «il gruppo aveva preso come trofeo del pestaggio». Alla richiesta di Martinelli, il giovane moldavo che è stato fermato dai Carabinieri avrebbe risposto con altre botte. Divincolatosi una seconda volta, il 35enne ha cercato rifugio nei giardini della stazione di Casale, lato monumento ai Caduti. È lì che un passante lo ha notato in difficoltà e chiamato i soccorsi.
Cristian Martinelli, probabilmente, ha provato a recuperare le forze da solo, senza accettare alcun aiuto. Non ha telefonato a parenti o ad amici per chiedere di essere soccorso nonostante disponesse di un telefono cellulare. La situazione, però, è precipitata rapidamente. Così Martinelli è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Casale, dove ha fatto in tempo a raccontare ai medici ciò che aveva subìto. Poi il coma. La svolta nelle indagini è arrivata poche ore dopo quando, anche con l’aiuto delle telecamere presenti in zona, i Carabinieri della Compagnia di Casale e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria, hanno stretto il cerchio attorno al giovane moldavo. Ma le indagini sono ancora in corso, il caso potrebbe non essere chiuso.
Mercoledì 19 ottobre si terrà a Vercelli l’udienza di convalida del fermo: il giudice dovrà decidere se confermare il provvedimento dei militari dell’Arma ed eventualmente se disporre una misura cautelare.