Andrea Gavosto per i dieci anni (più uno) della rete ScuoleInsieme
Parlerà del suo volume 'La scuola bloccata'
CASALE – A gennaio 2011 a Casale, per volontà dei dirigenti scolastici di tutte le scuole casalesi statali e non, nasceva la rete ScuoleInsieme. Presieduta dalla preside Rossana Gianella e partecipata da Afeva, nelle persone di Assunta Prato, Bruno Pesce e Romana Blasotti Pavese, questa agile struttura di lavoro, nata per celebrare i 150 anni dell’Unità Nazionale e per costruire una comunità educante superiore ai confini di ogni scuola, mise immediatamente al centro della sua attenzione il problema della lotta all’amianto, con l’intento di promuovere la memoria e la speranza in una città che sentiva la responsabilità di trasmettere alle nuove generazioni il compito di lottare per la bonifica e per la cura contro le malattie amianto trasmissibili. Da questa rete alcuni anni dopo, nel 2014 è nata l’Aula Amianto ‘Paolo Mascarino’, un’aula interattiva e multimediale, un comune laboratorio di conoscenza di base scientifica e di sostenibilità ambientale, in memoria del sindaco appena scomparso.
Dopo più di dieci anni, in quanto l’esperienza del Covid non ha consentito di rispettare la scadenza esatta del decennale nel 2021, oggi nel 2022, considerato che il percorso di sensibilizzazione partecipazione e di autentica rigenerazione di quella che gli esperti hanno chiamato l’esperienza della resilienza’ continua, si festeggia il decennale. Le scuole casalesi per l’occasione, hanno chiamato un grande esperto di scuola e di pedagogia, il professor Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, a parlare del suo ultimo libro molto dibattuto e approfondito da tutti coloro che di scuola si occupano in modo serio ‘La scuola bloccata’. La rete infatti da sempre, oltre ad essere una rete che con l’aiuto di Afeva e di quelle che sono state le istituzioni comunali del passato lotta contro la perdita della memoria in favore di una educazione ambientale seria e propositiva,è anche un’esperienza di condivisione di buone pratiche sui temi della educazione civica, della violenza sulle donne, dell’inquinamento da plastiche, dell’avvento del Covid, dei cambiamenti climatici. La Rete ha generato in forma sistemica quella che si può chiamare‘buona scuola’, che non può essere altro che un’esperienza continuativa di rilancio all’interno della scuola della partecipazione di tutti i soggetti coinvolti: alunni, docenti, famiglie, dirigenti scolastici.
«Avremmo voluto festeggiare questa importante ricorrenza al Teatro Municipale, anche con tutti i Comuni del Monferrato, per sancire quello che proprio in questi giorni, dopo la tragica uccisione di Christian Martinelli, qualcuno giustamente ha sottolineato essere davvero necessario: la crescita della responsabilità di ognuno per la costruzione di una società educante. Purtroppo questo non è stato possibile e, con la richiesta allo stesso modo alle istituzioni di prendere sul serio la scuola, invitiamo tutti coloro che fossero interessati il giorno 9 novembre alle ore 10 presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore Leardi al confronto con l’autore. Sarà possibile anche partecipare a distanza, al link; l’evento sarà inserito nel ciclo di ‘Connessioni prossime’, grazie al prezioso supporto di Ecofficina» spiegano gli organizzatori.
Pannelli solari sui tetti delle scuole e non solo
«Questa giornata si concluderà con la visita a una delle eccellenze del territorio da parte del Dottor Gavosto e di tutti i dirigenti scolastici e i docenti: l’istituto Agrario ‘Luparia’ di San Martino di Rosignano. Con questa giornata vorremmo comunicare a tutti che il Monferrato, che pure è in grave crisi demografica, deve considerare le sue scuole una grande risorsa e lottare perché i suoi istituti non solo siano aperti, dotati di tutte le caratteristiche di modernità: mense palestre e spazi per le musiche e le arti, ma perché i bambini, gli adolescenti e i giovani trovino adulti che senza ipocrisia siano testimoni credibili di un cambiamento oggi indispensabile. Le scuole non soltanto infatti possono essere tutte dotate di pannelli fotovoltaici per offrire loro occasione di una parziale autonomia energetica, ma in questa emergenza climatica e politica essere fattore di creatività e cambiamento, come lo sono state nell’impegno della lotta contro l’amianto. La sicurezza energetica del paese deve avvenire rendendo protagonisti i giovani che devono essere aiutati a vivere in scuole sempre più autosufficienti e dipendenti solo da fonti rinnovabili. L’11 aprile di quest’anno il ministro Brunetta ha lanciato l’idea di mettere pannelli fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici che sono circa un milione. Vogliamo fare in modo che Casale città martire dell’amianto sia tra le prime città ad andare in questa direzione dopo essere stata la città delle bonifiche, visto che le scuole nei prossimi anni devono stare aperte e non devono essere chiuse per il risparmio del gas! Potremmo iniziare proprio in una città come la nostra questa grande rivoluzione di mentalità utilizzando i fondi (circa 17 miliardi) destinati alle scuole dal PNRR? La nostra proposta è quella di provare a considerarsi forti della dimensione simbolica della nostra storia i primi in questa nuova sfida. La memoria e la condivisione della grande sofferenza di questa città ci impone di continuare con grande serietà il lavoro sui temi del processo e della cura. Perché ‘ Se non ora, quando?’» proseguono gli organizzatori.
«Al di là delle dimensioni ragguardevoli, è il ruolo che gioca nello sviluppo civile, economico e sociale a rendere la scuola uno degli architravi della nostra collettività. Studiare ci rende più sani, più ricchi individualmente e come paese, più aperti al mondo: chi possiede un titolo di studio elevato vive in media più a lungo; trova lavoro più facilmente e guadagna di più; è più aperto al confronto con gli altri. E’ insomma un cittadino migliore» – A. Gavosto, Premessa di ‘La scuola bloccata’.