Progetti Pnrr contro il rischio idrogeologico, 13,7 milioni nell'Alessandrino
L'elenco dei piani approvati. La soddisfazione di Cirio e Gabusi
Con le prime 5 edizioni, sono stati erogati poco meno di 12,5 milioni di euro e finanziati 57 progetti
Per il sesto anno consecutivo la Regione stanzia fondi per riqualificare fiumi e laghi del Piemonte: si è aperta l’edizione 2023 del bando di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi che poggia su una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro e che, novità introdotta per questa edizione, prevede punteggi premiali per gli interventi di forestazione, anche urbana, legati alle politiche di diminuzione delle emissioni di Co2 in atmosfera.
Con le prime 5 edizioni del bando, dal 2018 al 2022 compreso, sono stati erogati poco meno di 12 milioni e mezzo di euro e finanziati 57 progetti.
«Continua l’impegno della Regione Piemonte nella lotta al contrasto dei cambiamenti climatici – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Queste misure sono strutturali nel tempo e ci permettono di beneficiare di una grande ricaduta in termini di miglioramento ambientale, di riduzione del rischio idraulico dei fiumi ma anche l’abbattimento degli inquinanti sia nelle acque che nell’aria».
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L'elenco dei piani approvati. La soddisfazione di Cirio e Gabusi
Beneficiari dei finanziamenti, come per le passate edizioni, sono i Comuni, in forma singola o associata, Province, Città Metropolitana, gli Enti gestori delle aree naturali protette e dei siti della rete Natura 2000.
Il nuovo bando ricalca l’edizione precedente: sono ammissibili i progetti che permettono di riportare l’alveo e le sponde ad una migliore naturalità ritenuta efficace per fronteggiare le sfide imposte dai cambiamenti climatici. Ammessi al contributo anche interventi di ricostruzione della vegetazione delle rive, e tra questi le fasce tampone, costituite da alberi e arbusti, essenziali nelle aree agricole, l’allargamento della sezione di deflusso e la realizzazione di aree di laminazione naturale delle piene (una sorta di bacino per contenere quella parte di acqua che il fiume non riesce a contenere in caso di piena), la costruzione di scale di risalita per i pesci, la rimozione di opere non più funzionali, il ripristino di habitat tipici, sia per i fiumi che per i laghi, in grado di trattenere le acque e aumentare la biodiversità.
Particolarmente interessante l’aspetto del bando che si riferisce ad aree urbanizzate dove la condizione degli alvei è maggiormente compromessa: interventi anche di limitata estensione possono determinare un beneficio notevole, tenendo presente anche il ruolo che la vegetazione assume nel mitigare le ondate di calore e sequestrare i gas effetto serra responsabili del cambiamento climatico.