Solvay e la chiusura dell’inchiesta: “Le imputazioni appaiono ridimensionate”
La Procura ipotizza un disastro ambientale colposo (bis) e accusa due dirigenti
SPINETTA MARENGO – Inchiesta contro il polo chimico: Solvay interviene e spiega la propria posizione con un comunicato.
“Solvay – si legge nella nota inviata dall’azienda dopo che il nostro giornale ha pubblicato la notizia dell’ipotesi di disastro ambientale colposo contestata dalla Procura – apprende che al termine di approfondite e lunghe indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Alessandria e dai Noe (Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico) di Alessandria, il Pubblico Ministero ha notificato la conclusione delle indagini a solo 2 delle 8 persone inizialmente indagate”.
Secondo l’azienda, “rispetto allo scenario configurato alla partenza delle indagini – continua la multinazionale – e alle accuse sostenute dalle denunce e dagli esposti presentati in Procura, le imputazioni appaiono ridimensionate: in particolare viene escluso il reato di omessa bonifica e il dolo originariamente contestato; le residue ipotesi d’accusa riguardano una responsabilità colposa (cioè non intenzionale) relativa ad una presunta alterazione dell’ambiente. Solvay è certa che tutti i propri manager hanno sempre operato con correttezza e nell’osservanza delle normative ambientali e conferma la propria fiducia nella giustizia e nel lavoro dei magistrati che sapranno fare pienamente chiarezza sul loro corretto operato”.