Antonella Albanese è stata rieletta segretaria generale dello SPI Cgil (sindacato pensionati) per la provincia di Alessandria. Secondo mandato che premia le attività sociali e le battaglie portate avanti in questi anni difficili e di cambiamenti epocali. L’impegno verso i più deboli e verso il mondo del lavoro – di chi ne è uscito e di chi ci entra – non è mai venuto meno, con un occhio particolare al territorio di riferimento con residenti molto longevi ma anche bisognosi di cure sanitarie adeguate.
Segretaria Albanese, continua il suo impegno allo Spi, in un momento non certo facile…
L’incertezza sul futuro e gli eventi che sconvolgono giovani e famiglie ci proiettano in una crisi globale con effetti a cascata se sommati insieme. Il nuovo Governo italiano in questi primi mesi va in direzione contraria agli interessi dei lavoratori e dei pensionati. Si fa cassa sulla mancata rivalutazione delle pensioni di coloro che hanno lavorato oltre 40 anni pagando tasse e contributi.
Abbiamo scioperato e scioperiamo per la dignità dei pensionati che hanno remore a chiedere aiuto alla Caritas dopo una vita di lavoro e fatiche.
Non si smette di lottare e di scendere in piazza
Lo abbiamo fatto contro la Finanziaria sbagliata, lo abbiamo fatto al livello locale contro le decisioni della Regione di aumentare le tariffe Rsa e non solo. Eravamo anche sotto la sede dell’Inps di Torino che non svolge più quel ruolo sociale di prima, svuotato di organico ma con sempre più impegni. Così i servizi peggiorano (errori nei conteggi, ritardi…). È importante sottolineare che siamo il sindacato dei pensionati, ma ci occupiamo dell’interesse di tutti.
Soprattutto di sanità. Ha parlato di ‘allarme rosso’: cosa dobbiamo temere?
I reparti chiudono e il personale non si stabilizza: succede nelle strutture della provincia di Alessandria, i problemi sono sotto gli occhi di tutti. Eppure… la Legge di Bilancio 2023 non prevede adeguati potenziamenti dei servizi territoriali per recuperare in qualche modo sulle lunghissime liste d’attesa. L’assurdità è che si parla di ‘metaverso’ in campo sanitario (spazio virtuale per praticare interventi e cure senza toccare il paziente) ma nella vita reale non si danno le risposte adeguate e le garanzie necessarie ad una sanità di base. C’è poi il grande tema della assistenza delle persone non autosufficienti che riguarda sempre la sanità locale e pubblica.
I pensionati di oggi sono stati i lavoratori di ieri. Ma quelli di domani?
Vediamo con grande preoccupazione il futuro dei giovani che devono fare i conti con un mondo del lavoro che li sfrutta. Senza lavoro non si avranno in futuro né servizi sociali né future pensioni. I numeri di chi non studia o cerca impiego sono da emergenza sociale. Ragazze e ragazzi hanno paura di vivere. Per fortuna anche la Cgil ha i suoi ‘perennial’, compagni e compagne, collaboratori e volontari che operano sul territorio nonostante le le primavere alle spalle. Hanno ancora voglia di fare e di imparare. A soprattutto di fare e aiutare. I pensionati non sono una zavorra per la società o una casta privilegiata. Sono il collante fondamentale che tiene unite le generazioni.
Quali le novità dello Spi, in provincia di Alessandria, per il 2023?
Le nostre azioni passano dall’assistenza per i servizi previdenziali a quelli fiscali, dall’ascolto nei posti più sperduti con il nostro centro mobile. Sosteniamo coloro i quali hanno difficoltà con la burocrazia o con la tecnologia… siamo diventati dei ‘tutor’ e a breve inizieremo una collaborazione con le altre strutture della Cgil: gli anziani incontreranno i lavoratori e le famiglie. Non avremmo il potere di far finire le guerre, ma abbiamo dei nuovi doveri insieme alla nostra Confederazione. Questo congresso deve lasciarci la convinzione che dobbiamo impegnarci a costruire nuove inedite aggregazioni purché si abbia l’ambizione di cambiare con chi crede sia necessario. Un appello non solo quindi al Sindacato, ma alle Istituzioni, al mondo del volontariato e a tutti coloro che sul territorio si occupano delle persone, delle famiglie in difficoltà. Dobbiamo arricchire la qualità della risposta complessiva mettendo a valore ruoli, competenze maturate sul campo e proseguire in una interlocuzione continua, agile e concreta. Un patto sociale da costruire, vera alleanza sociale sul territorio