Duro attacco di Rifondazione Comunista e Stato e Regione sulla sanità
L'intervento del comitato regionale
TORINO – Il comitato regionale di Rifondazione Comunista, il cui segretario è il casalese Alberto Deambrogio, torna ad attaccare duramente la Regione sul tema sanità, con focus sulla situazione dei Pronto Soccorso: «La cronaca di queste settimane: parcheggiate in terza fila. Non sono automobili, ma barelle con malati in attesa, anche per giorni, nei Pronto Soccorso in Piemonte: una vergogna! I Pronto Soccorso sono al collasso qui come altrove, mancano almeno 3 medici su 10: chi ci entra rischia la propria salute. Medici e infermieri non reggono lo stress lavorativo e meditano di abbandonare il servizio.
Per mesi si è tamponato con i costosissimi medici a gettone, compresi quelli in età avanzata, con un peggioramento della qualità degli interventi. La Regione non ha un piano per i malati cronici e dice che tutto si risolverà mandando a casa i malati e aprendo al privato. I medici di base non possono gestire pazienti non stabilizzati. Il privato fiuta l’affare, ma non ha personale per garantire il servizio; promette nuovi ospedali senza finanziamenti certi, ma non è capace di metter mano alla rete ospedaliera esistente, ai Pronto Soccorso, ai servizi in rapido declino».
E non viene risparmiato il Governo: «Dice che le regioni non possono spendere per il personale più di quello che hanno speso
nel 2018. I tetti di spesa sono confermati e aggiornati semplicemente di un misero 5%. Meloni e soci confermano dunque tutti gli orientamenti negativi del precedente governo contro gli ospedali. Il numero di operatori che le regioni potranno effettivamente assumere sarà infimo! La linea è non cambiare niente, perché risolvere il problema della mancanza di risorse
costerebbe troppo.
Conclude il comitato piemontese – valdostano: «Siamo all’assurdo: solo con una politica sanitaria seria sarebbe possibile fare il contrario: riqualificare l’intero sistema pubblico investendo sul capitale professionale. La salute è tutto, diamole tutte le risorse che servono».