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    Casale
    Il giovane Edoardo Marino (Leardi)
    Generic, Home, Società
    Marco Bertoncini  
    21 Gennaio 2023
    ore
    14:21 Logo Newsguard
    La cerimonia

    Casale celebra i suoi partigiani: «Raccogliamo noi il loro messaggio»

    Il racconto della celebrazione dell'eccidio per mano nazifascista dei Tredici della Banda Tom

    CASALE – Insieme al ritorno alla solennità pre-pandemia, è probabilmente il coinvolgimento attivo delle scuole superiori cittadine (Leardi e Balbo) la novità più rilevante delle odierne celebrazioni dell’eccidio dei partigiani della Banda Tom. Dal fondamentale ed efferato episodio della Resistenza monferrina del 1945 sono passati 78 anni ma proprio il fatto che gli studenti affrontino l’argomento, dedicandovi studio e impegno, è la migliore prova dell’attualità della scelta operata, in favore della libertà, da Tom e dai suoi compagni.

    Condotto dalla Filarmonica di Occimiano, il corteo con i gonfaloni e tanti sindaci in fascia tricolore si è come da tradizione diretto alla Cattedrale partendo da palazzo San Giorgio. Dopo la messa, quindi, il trasferimento al Municipale per gli interventi istituzionali.

    Lì, davanti a una platea composta anche da decine di giovani, il primo a prendere la parola è stato il vicesindaco Emanuele Capra, in sostituzione del previsto saluto del sindaco, assente per indisposizione. «Efferatezza, furore e strage – sono state le parole usate per descrivere l’esecuzione dei partigiani – Fu un’azione sommaria al di fuori di ogni regola di conflitto. La storia della nostra terra viene anche da questi ragazzi».

    A nome dell’Anpi di Casale, come già avvenuto lo scorso anno, ha preso la parola Carla Gagliardini. «Cosa è stato il fascismo lo sappiamo dalle lettere dei condannati, dalle testimonianze dei partigiani e di Liliana Segre. Dobbiamo porre un argine al tentativo di riscrivere pagine intere della storia, dobbiamo avere sempre chiaro chi stava dalla parte giusta, i partigiani, e chi da quella sbagliata, i fascisti che attuavano con rara crudeltà il disegno di una società in cui Mussolini era il massimo ideatore. Oggi l’Italia sarebbe diversa se Tom e i partigiani avessero perso. La Costituzione è memoria vivissima dell’eredità di Tom, difendiamola insieme e uniamoci nel pretenderne l’attuazione» ha spiegato lanciando un appello.

    Come già accennato, provano a raccogliere il testimone di Tom e dei Tredici i ragazzi delle scuole. Sono due le articolazioni del progetto ‘I giovani del Monferrato e la Resistenza‘, introdotto dalle parole della professoressa Silvia Mazzucco.

    Edoardo Marino del Leardi ha spiegato l’intenzione di realizzare, coinvolgendo alunni del corso di grafica e del liceo artistico, una graphic novel dedicata proprio alla Resistenza nelle nostre colline: «Questi uomini hanno sacrificato la loro vita per rendere il nostro paese qualcosa di migliore» le parole del giovane. Gli ha fatto eco Arianna Pomasan del Balbo nel presentare brevemente il progetto di letture, sempre sul tema della lotta di Liberazione, che coinvolgeranno il laboratorio teatrale scolastico.

    Casale celebra i suoi partigiani: «Raccogliamo noi il loro messaggio»

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    CASALE - Nutrita partecipazione, per una celebrazione ritornata alla solennità del periodo pre-pandemia, questa mattina a Casale per la Banda…

    La parola è passata quindi all’oratore ufficiale della giornata, l’avvocato e saggista storico Sergio Favretto. Molte delle sue parole si sono indirizzate proprio ai ragazzi presenti in sala. Prima del discorso vero e proprio, particolarmente apprezzato è stato il ricordo di Germano Carpenedo, storico presidente del Comitato Unitario Antifascista scomparso nel 2021. «Il significato di ricordare oggi la Banda Tom è questo teatro pieno di ogni generazione, una città che ritrova la propria identità nella celebrazione. Non abbiamo bisogno di alcun altra identità» ha spiegato prima di addentrarsi in alcuni passaggi sulle ultime ore dei Tredici.

    «Vennero esposti nel silenzio e nell’inazione della città, che rimase silente per il terrore generato da anni di propaganda fascista, perchè segnata dall’omologazione, dalla violenza». Sono stati poi interessanti i diversi parallelismi tra la Banda Tom e l’esperienza resistenziale di Beppe Fenoglio, del quale Favretto è grande studioso: dalla prigionia spettata ai parenti alla presenza comune nelle bande di inglesi e siciliani. 

    La trattazione è proseguita su temi fenogliani, analogie con la sua esperienza scolastica e il suo rifiuto, ancora poco più che adolescente, di omologazione al pensiero fascista già nel 1940, così affiancabile alle proteste degli studenti casalesi dopo l’8 settembre del 1943: «Allora la scuola riuscì ad esprimere i primi dissensi – ha spiegato lo storico – e oggi ha importanza fondamentale nella creazione di una memoria collettiva d’insieme. In chiusura una riflessione dal romanzo di Lorenzo Mondo ‘Felici di Crescere’: «La nostra vita e la nostra coscienza non vanno nascoste ma valorizzate. I giovani della Banda Tom non hanno avuto la possibilità di crescere, dobbiamo raccogliere noi il loro messaggio, ispirandoci al loro coraggio per evitare l’omologazione».

    Casale celebra i suoi partigiani: «Raccogliamo noi il loro messaggio»

    Sergio Favretto, l'orazione per la Banda Tom del 21 gennaio 2023

    Le riflessioni e gli spunti dello storico monferrino in occasione della cerimonia odierna

    A chiudere Fiorenzo Pivetta, presidente del consiglio comunale e del Comitato Unitario Antifascista: «Ricordare oggi la Banda Tom e altri che decisero di schierarsi per la libertà ben consapevoli del rischio che correvano è un fatto molto importante, ci serve ritrovarci insieme davanti all’esempio dei giovani. Cosa siamo disposti a mettere sul piatto per giocare la partita della nostra vita? Noi per che cosa vogliamo vivere?».

    Ultimo momento della celebrazione in Cittadella, con la deposizione delle corone d’alloro alla lapide dei Tredici e di Gaetano Molo, ucciso nello stesso luogo nel 1944. Dopo la ritualità dell’alzabandiera, dell’inno nazionale e del silenzio, le parole di Capra: «Sostituire oggi il sindaco è un onere e un onore. Diamo il giusto merito a questi ragazzi e a cosa hanno rappresentato, per la città un significato profondo. A prescindere dalle ideologie ci sono persone, momenti e gesti che vanno celebrati trasversalmente».

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