Le celebrazioni del Giorno della Memoria a Casale
Il programma di venerdì 27
Ottimo risultato per il lavoro delle classi IIIA e IIIB
OCCIMIANO – Il progetto delle classi IIIA e IIIB della scuola media di Occimiano (Comprensivo Don Milani) si è aggiudicato la fase regionale del concorso nazionale ‘I giovani ricordano la Shoah‘.
Un risultato decisamente lusinghiero per il lavoro coordinato dalle docenti Sara Faroni e Antonella Lupano, incentrato sul tema della testimonianza. L’apprezzato risultato finale è stato un libro di disegni, fotografie e poesie, dal titolo ‘Venti minuti dopo‘, giunto fino alla commissione nazionale a Roma che attribuisce i premi nazionali.
Il libro si divide in due parti, quella storica (Gli oggetti raccontano la Shoah) e quella del presente/futuro (Gli oggetti raccontano di noi).
Nella prima, dopo aver ascoltato le voci di Liliana Segre, Goti Bauer, Nedo Fiano e di alcuni testimoni della razzia del Ghetto di Roma, sono state approfondite in classe le notizie storiche su quegli avvenimenti. I ragazzi sono stati invitati a scegliere alcuni fra gli oggetti che scandiscono la vicenda degli ebrei. Ogni oggetto ‘parla’, raccontando la storia, una tappa della Shoah in una poesia in cui confluiscono le conoscenze apprese dalle testimonianze dei sopravvissuti.
Gli oggetti si susseguono in un ordine preciso in modo da scandire le varie tappe della Shoah:
Semplici disegni fatti dai ragazzi accompagnano le poesie, quasi a ricordare quelli fatti dai bambini durante la permanenza nei ghetti e nei campi.
La seconda parte del lavoro degli studenti è ispirato alla vicenda della razzia del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943. Agli ebrei venne consegnato dai nazisti un biglietto con la notizia che sarebbero stati trasferiti, l’elenco di alcuni oggetti che avrebbero dovuto portare con sé e le azioni da eseguire. Il biglietto terminava con l’intimazione che ‘venti minuti dopo’ la consegna del biglietto stesso, la famiglia avrebbe dovuto essere pronta per la partenza (da qui il titolo del libro). Agli studenti è stato quindi chiesto: «Se vi trovaste in un’analoga situazione e aveste venti minuti per prendere alcuni oggetti a cui siete legati, senza sapere il vostro destino, cosa portereste con voi?» Ai ragazzi sono stati forniti alcuni spunti relativi agli oggetti da scegliere: oggetti a te cari e a cui sei affezionato/a; qualcosa da mangiare per sopravvivere; capi di vestiario.
Gli oggetti degli studenti sono stati fotografati in stile flat lay (con una vista dall’alto) e sistemati dentro una cornice di legno rovinato, per mettere in connessione passato e presente. A ciascuno studente infine è stato chiesto di scegliere un oggetto e di farlo ‘parlare’ in una poesia, così come era accaduto per gli oggetti storici della prima parte del percorso.
Le celebrazioni del Giorno della Memoria a Casale
Il programma di venerdì 27
I ragazzi hanno declinato la consegna in modo personale: alcuni hanno immaginato di dover fuggire e hanno fatto raccontare l’ipotetica situazione a un oggetto scelto, altri hanno semplicemente fatto raccontare all’oggetto un pezzo della loro storia. L’intento era di collegare le testimonianze storiche alla vita dei ragazzi e alla loro personale memoria.