Confagricoltura a Casale, focus su Pac, Psf e comparto risicolo
Mercoledì scorso l'incontro al Tartara
CASALE – Terzo appuntamento con le assemblee di zona di Confagricoltura Alessandria mercoledì scorso al Salone Tartara di Casale, dove circa 200 aziende agricole si sono incontrate per parlare di Pac e Psr e per fare un bilancio dell’anno appena concluso. Anno che, come ha sottolineato il direttore provinciale Cristina Bagnasco, è stato caratterizzato da luci e ombre. «Le nostre imprese risentono inevitabilmente dell’aumento dei costi e dei riflessi della guerra in Ucraina», ha ricordato.
La presidente Paola Maria Sacco ha tuttavia sottolineato come le aziende abbiano reagito continuando ad investire e innovare. Dopo i saluti del presidente di Zona di Casale Gianni Girino e del direttore Giovanni Passioni, ha preso la parola il past president provinciale Luca Brondelli di Brondello, membro della Giunta nazionale di Confagricoltura che ha anticipato i temi della Pac e Psr, ripresi poi, nel dettaglio, dai responsabili economico e tecnico Roberto Giorgi e Gianni Reggio.
«La Pac dovrebbe essere una politica economica, dovrebbe cioè aiutare le aziende che investono, assumono, lavorano, mentre invece sta diventando una politica sociale – ha sottolineato Brondelli – che il nostro presidente nazionale, Massimiliano Giansanti, ha definito un ‘reddito di cittadinanza agricolo’, suscitando critiche. È proprio questo il momento di cambiare passo, di chiedere uno sforzo all’Italia e all’Europa di pensare ad una nuova politica agricola. L’instabilità politica italiana è un altro elemento che rende difficile la programmazione: negli ultimi 5 anni si sono alternati 4 ministri, espressione di diversi partiti. Mentre in Europa si sta iniziando a parlare del quinquennio 2027 – 2032, in Italia siamo ancora in attesa dei decreti attuativi del 2023. Nonostante tutto, la nostra attenzione è rivolta alle aziende di Confagricoltura e all’aumento dei costi. Siamo riusciti ad ottenere il credito d’imposta per il gasolio fino al primo trimestre 2023 e non è scontato che ci sarà anche per i prossimi mesi. È un momento in cui fondamentale avere un contatto con le nostre imprese, per capire al meglio quali sono le esigenze reali e orientare, di conseguenza, la nostra azione. Momenti come le assemblee di zona vanno proprio in questa direzione».
Durante le relazioni una particolare attenzione è stata riservata al comparto risicolo, fondamentale nell’economia agricola del Casalese. I pagamenti diretti destinati al riso, nel prossimo quinquennio, sconteranno una netta diminuzione, maggiore, in termini assoluti, di quella prevista per quasi tutti gli altri settori agricoli. Una parziale compensazione a questa drastico taglio sarà rappresentata dai pagamenti accoppiati alla coltura che, più che raddoppiati rispetto al precedente sistema, permetteranno ai risicoltori italiani di affrontare i prossimi anni con una relativa sicurezza, a condizione che i prezzi di mercato mantengano un livello soddisfacente e proporzionato all’andamento dei costi di produzione, purtroppo in costante crescita.