Dall'Asl-Al assistenza legale e psicologica all'infermiera aggredita
Contemporaneamente, spiegano dall'Azienda, si stanno mettendo in atto misure a prevenire il ripetersi di episodi simili
La denuncia del sindacato Fials e la richiesta per maggiore sicurezza, per personale e utenti
CASALE – Quattro aggressioni in pochi mesi, tutte avvenute nell’ospedale di Casale e tutte con gli stessi protagonisti, aggressore e aggredita.
A raccontarne è Alberto Accordi, segretario provinciale del Fials. Gli episodi si sono verificati sia in forma fisica che verbale. Un uomo, pare dedito all’accattonaggio proprio nei pressi del Santo Spirito, ha preso di mira un’infermiera del nosocomio fin dall’ottobre scorso.
Tutti gli episodi si sono verificati nei pressi dell’ambulatorio di Medicina generale, dove la donna lavora. L’uomo si sarebbe tutte le volte introdotto indisturbato all’interno dell’ospedale e lì, alcune volte a parole, altre fisicamente («con calci, pugni, con spintoni tali da richiedere cure refertate in pronto soccorso») si è scagliato sull’infermiera.
«L’ultima volta, il 23 gennaio scorso, ci sono state minacce di violenza sessuale, cose raccapriccianti» racconta Accordi.
La donna in ognuno degli episodi spiega di aver denunciato l’accaduto, sia all’azienda che alle forze dell’ordine. Gli episodi non avrebbero un movente particolare e l’uomo, pare uno straniero residente a Casale Popolo (da dove si sposterebbe con i mezzi pubblici), avrebbe creato disordini e disagi anche con altri.
Per Accordi c’è un problema di sicurezza: «L’Asl-Al ci ha detto che avrebbe messo in atto misure di tutela ma evidentemente non sono bastate – va avanti il sindacalista – I varchi non sono presidiati, a differenza di quanto avviene di notte con il pronto soccorso per mezzo di un vigilante. Vorrei che i lavoratori venissero tutelati correttamente all’atto del loro lavoro. Il modo in cui farlo deve trovarlo l’azienda. Non possiamo tollerare che questo accada, potrebbero rimanere coinvolti anche i malati e i visitatori . La signora è sempre tornata a lavorare con il massimo attaccamento dopo gli episodi ma questo genere di cose non la può ovviamente lasciare indifferente».
Dall'Asl-Al assistenza legale e psicologica all'infermiera aggredita
Contemporaneamente, spiegano dall'Azienda, si stanno mettendo in atto misure a prevenire il ripetersi di episodi simili