Medea: “A gennaio già 15 nuovi accessi ai centri antiviolenza”
ALESSANDRIA – “Da qualche anno gli accessi ai due centri antiviolenza di Alessandria e Casale si sono stabilizzati tra i 190 e i 200. Nel 2022 sono stati 190, quelli nuovi che si sommano ai casi già aperti, e l’inizio del 2023 è in linea con questo trend. Solo nel mese di gennaio appena concluso i nuovi ingressi sono stati 15“.
Perché, come sottolinea Carlotta Sartorio, vicepresidente dell’associazione Me.dea e responsabile del centro studi, “questa stabilizzazione, su cifre comunque alte, non fa che confermare che la violenza di genere, anche in provincia, non può essere considerata più una emergenza, ma un fenomeno strutturale, che richiede risposte capaci di superare un approccio emergenziale”.
Risposte che la rete provinciale antiviolenza, creata nel 2014, con un accordo rinnovato nel 2018, dà quotidianamente, anche se, come sottolineato da Sarah Sclauzero, oggi a Palazzo Ghilini (per la presentazione dei numeri dell’ultimo anno), “è fondamentale ampliare l’intervento, creando un welfare che aiuti la donna che denuncia e intraprende un percorso di uscita dalla violenza, di avere un sistema in grado di aiutarla a ‘volare’ nella nuova vita, creando quella autonomia, che è abitativa, lavorativa, sociale”.
Dai dati 2022 emerge un aumento, fra coloro che denunciano, nella fascia di età Under 30, “che dimostra un abbassamento della soglia di tolleranza di una relazione in cui c’è violenza e, quindi, una consapevolezza dell’importanza di non accettare queste condizioni, per sé e, spesso, per i figli minori”.
Aumentati anche gli accessi che passano attraverso le forze dell’ordine, “segno del valore che la rete ha in ogni soggetto che ne fa parte”. Sulla condizione lavorativa delle denuncianti, il post pandemia ha determinato “un aumento di donne disoccupate o con un lavoro precario, che pone, in maniera ancora più forte, l’esigenza di creare una autonomia lavorativa, anche attraverso tirocini, che sono uno degli impegni di Me.dea”.