Terruggia: Borgo nobile sulle alture di Casale Monferrato
Anno nuovo, percorsi inesplorati e tra questi Terruggia. Un borgo nobile sulle alture di Casale Monferrato. Lo si percepisce camminando per questo sentiero accogliente. Vi racconto il mio sopralluogo.
Era il periodo natalizio. Parcheggio la vettura in basso, vicino al parco Villa Poggio. Il cancello del parco è chiuso ma nella bella stagione lo si può attraversare tutto per arrivare sulla piazza principale del paese. Sono i Giardini Pubblici di Terruggia, donati al Comune dall’ingegner Candido Poggio nel 1938. È dotato di attrezzature per pratica sport (ad esempio, campi da tennis), ed area giochi per bambini, bar-pizzeria e zona riservata all’organizzazione di eventi e manifestazioni. Attenderemo la bella stagione per poterlo visitare. A lato una scalinata ci conduce alla piazza principale.
Mi accoglie una piazza con addobbi natalizi, la cassetta postale per le letterine dei bambini indirizzate a Babbo Natale. Scopro in seguito che gli addobbi, le renne e tutto quello che è stato usato per abbellire la piazza e una antica altalena in legno fatta a slitta (un bel pezzo di antiquariato) è opera dei bambini delle scuole. Gli insegnanti si sono prodigati insieme agli allievi per produrre addobbi ecosostenibili. Già questa accoglienza mi fa capire che sono in un borgo meritevole di attenzione.
Il percorso si snoda tra le colline prospicienti la città di Casale Monferrato. Camminando per il sentiero è come essere affacciati sulla città. Gli aerei da turismo che decollano e atterrano dall’aeroporto “N.S.I. PALLI” decorano il cielo terso di un paesaggio veramente da favola: le montagne leggermente imbiancate fanno da cornice a questa piana che si vede all’orizzonte.
Proseguendo per il percorso, quasi al termine di questo anello mi imbatto nella Torre Veglio. “È ‘la Torre’ per antonomasia del piccolo comune di Terruggia. Costruita alla fine del XIX secolo, appare oggi sullo stemma del comune e svetta dalla cima di una collina appena fuori dal paese, visibile dalla maggior parte delle vie di accesso.”
La leggenda dice essere un luogo di ritrovo per nobile Veglio e delle sue concubine. Una in particolare veniva contesa tra il nobile Veglio ed il proprietario del castello antistante. Infatti, questa torre accoglie al suo interno una residenza privata. Ho avuto la possibilità di visitarla ed è stata una piacevole scoperta. La torre si presenta al suo ingresso con una scuderia, dove il nobile arrivava a cavallo e lo parcheggiava al coperto all’ingresso della torre.
Una scalinata mi porta alle stanze superiori. Gli attuali proprietari hanno ricavato due stanze da notte ed una stanza area comune. Le stanze sono tutte dotate di bagno (ricavato nel sottoscala della struttura, quindi bagno che seguono la curva delle mura della torre) e anche gli arredi sono stati ristrutturati e mantenuti. Salendo oltre l’aera comune (una sala che può essere adibita a sala da pranzo con tanto di camino) si accede alla terrazza e qui mi colpisce una vista mozzafiato. Da li sopra riesci a vedere le montagne della dorsale francese, tutto l’arco alpino con le relative città, gli appennini dietro Genova. Praticamente questo punto di osservazione domina tutta la nostra regione. Uno spettacolo.
Terminata la visita, ho l’opportunità di allungare l’anello con due chilometri scarsi o rientrare immediatamente in paese. Il paese si presenta con abitazioni dell’ottocento stile liberty molto belle. Tipiche abitazioni signorili dell’epoca che fanno capire al turista l’importanza e la frequentazione di questo luogo.
Rientro sulla piazza del Municipio ma prima di chiudere l’anello mi imbatto nel Teatro delle Muse, una sala teatrale ricca di dettagli curiosi. Anzitutto l’antico proiettore, restaurato ed esposto all’ingresso, con cui all’inizio del XX secolo si proiettavano film per tutta la popolazione proprio in questa stessa sala. Il soffitto riporta gli affreschi di Apollo e delle nove muse, una per ogni arte, quasi a patrocinare le attività culturali che si svolgono nel teatro. Una balconata in legno che sovrasta parte della platea costituisce la unica loggia.
Il salone è sede di spettacoli teatrali nella stagione primaverile-estiva. Merita la visita partecipare ad una di queste manifestazioni in calendario per conoscere anche questa bellissima struttura. Ma non sono finite le cose da vedere in questo piccolo paese: chiudo il mio sopralluogo con la visita all’infernot, sotto il Municipio, ristrutturato e reso agibile grazie agli interventi del Comune. Una bella visita con reperti dell’epoca preistorica, a testimonianza che il Monferrato è una terra emersa dal mare e sculture di Pietra da Cantone modellate da un artista locale.
Sinceramente, per una visita fuori porta, non ti manca nulla. E se non vuoi farla da solo, segui qui le mie programmazioni e la faremo in compagnia.