«Calano i contagi. Bene Alessandria»
Le valutazioni del professor Bianchi, docente dell'Upo
Il bilancio è molto buono, specialmente per quanto riguarda l’Alessandrino, che supera l’esame a pieni voti. Bene pure il Piemonte – anche se il calo dei contagi è più contenuto – mentre per la terza settimana consecutiva registriamo un leggero aumento dei ricoveri ordinari. I numeri, in ogni caso, sono talmente bassi da non destare preoccupazione.
È quanto emerge dalle consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, il docente di Macroeconomia dell’Upo che ‘legge’ i numeri del Covid oramai dalla primavera del 2020. «A livello regionale assistiamo a una discesa dei casi – conferma il professore – anche se la tendenza generale indica una sostanziale stabilizzazione. Se analizziamo la classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, emerge che al primo posto c’è l’Italia con 45, seguita da Alessandria con 42, dalla Lombardia con 40 e dal Piemonte con 28. La nostra provincia, la cui riduzione in percentuale è pari al 29%, mostra un rendimento veramente eccellente».
Per quanto riguarda i numeri assoluti, il Piemonte scende da 1317 a 1183 contagi settimanali, quindi 134 in meno e 169 di media al giorno.
«Il tasso di positività oggi è al 2%, in discesa rispetto al precedente 2,8%, e questo dato è determinato dall’aumento dei tamponi, che erano 6600 e sono 8800. Il contributo di Torino è il più rilevante ed è pari al 44%, mentre noi scendiamo dal 18% al 15%. Novara è la peggiore realtà regionale per incidenza».
Sul fronte degli ospedali, il quadro è il seguente. «Aumentano ancora, di poco, i ricoveri ordinari, da 173 a 182, con indice di saturazione pari al 2,7%. Crescono anche le terapie intensive, da 4 a 7, ma anche in questo caso il tasso di occupazione è minimo, intorno all’1%. I decessi, infine, erano 4 e diventano 3, con tasso di letalità allo 0,2%».
Infine il focus su Alessandria, dove i contagi settimanali diminuiscono di ben 70 unità.
«Passiamo da 242 a 172 – conclude il professore – e la media recita 25 casi al giorno, una cifra decisamente bassa, che rappresenta il minimo di questa quarta ondata. Fare paragoni con il passato, come abbiamo sottolineato in varie occasioni, non è possibile, ma è evidente che la situazione sia di assoluta tranquillità. Come sottolineano diversi esperti, anche a livello nazionale, stiamo vivendo una fase di sostanziale stabilizzazione, che però non presenta particolari criticità. L’unico aspetto da monitorare riguarda i flussi nei reparti ospedalieri, ma anche da questo punto di vista i riscontri assoluti sono incoraggianti».