Caso Ginepro. Il legale: «I giudizi sommari e le illazioni non servono»
L'avvocato Maria Grazia Strambi Ferrini fa il punto sulla situazione. «I fidi? Tutti deliberati in assemblea»
CASALE – Lo Studio Ginepro di Casale aveva in gestione un centinaio di condomìni in città. Lunedì scorso nell’incontro al Mercato Pavia l’amministrazione comunale e i vertici delle società del Gruppo Amc hanno ufficialmente informato che per 85 di loro ci sono degli insoluti da pagare, circa 800mila euro che, con le imminenti prossime scadenze, arriveranno al milione tra gas, acqua e teleriscaldamento. Cifre parziali, che ancora non tengono conto di eventuali altri insolvenze relative a tutta quella galassia di fornitori che orbitano attorno alla vita di un qualsiasi condominio.
Da noi intervistato nella giornata di ieri, Giorgio Ginepro, il ‘vecchio dello studio’, padre del titolare Andrea, ha però fornito una versione diversa, la sua, sulla bufera che sta infiammando da alcune settimane la comunità.
«Come minimo per venti-venticinque condomìni non avevamo ancora chiuso l’esercizio, quindi di quelli nessuno ha ancora pagato un cazzo» ci aveva spiegato senza indugiare in giri di parole.
Da questa affermazione siamo partiti nel dialogare con l’avvocato Maria Grazia Strambi Ferrini, che sta tutelando in questi difficilissimi giorni gli interessi dello studio, in una tempesta che coinvolge migliaia di casalesi, preoccupati di dover pagare nuovamente quanto già versato.
Arrivano, da parte del suo legale, conferme: «Stiamo verificando posizione su posizione, è però assai verosimile che la mancata chiusura degli esercizi e la conseguente omessa predisposizione dei consuntivi possa aver concorso a creare uno squilibrio di natura contabile, sostanzialmente facendo venire a mancare la liquidità per il pagamento delle bollette».
L’avvocato invoca calma: «Serve cautela, i giudizi sommari e le illazioni non servono a nulla, se non a esacerbare gli animi e la conflittualità. Invito tutti a nominare un nuovo rappresentante (un nuovo amministratore di condominio nda) per poter operare a un confronto tecnico, in merito al quale siamo pronti a farci carico delle eventuali criticità».
«I fidi? Tutti deliberati in assemblea»
C’è poi il tema dei fidi bancari, che lunedì qualcuno degli intervenuti al ‘Pavia’ aveva sostenuto Ginepro abbia aperto in modo poco cristallino: «Sono illazioni, quella dei fidi è una prassi consueta che serve proprio per far fronte a ritardi. Tutti i fidi aperti sono stati prima deliberati assemblearmente (dalle assemblee di condominio)».
Intanto sono già una sessantina, sui cento condomìni amministrati dallo studio Ginepro, ad aver operato il cambio, alcuni dei quali pare nemmeno avessero degli insoluti: «Stabili che non hanno avuto criticità, che nemmeno hanno capito perché cambiare amministratore. Il mio assistito è disponibile alle dimissioni volontarie per snellire le pratiche» prosegue Strambi Ferrini.
«Credo che le persone siano comprensibilmente arrabbiate, che abbiano interesse a rientrare in possesso del loro denaro. Per questo dobbiamo lavorare in sinergia con i nuovi amministratori per arrivare a soluzioni concrete. Sto predisponendo in merito una lettera» continua il legale.
Ginepro, ieri, ci aveva inoltre detto come alcuni condomini avevano condòmini parecchio indietro con i pagamenti: «Ci sono casi di morosità pregresse e incancrenite. In alcuni casi tali che si erano già deliberate azioni giudiziarie in merito. Non è possibile e nemmeno corretto generalizzare, la nostra negoziazione sarà posizione su posizione, l’ideale è che avvenga attraverso degli intermediari, una sorta di coordinamento, attraverso le istituzioni o dagli stessi nuovi amministratori».
Ma ci sono delle denunce nei confronti di Ginepro? «Al momento non mi risultano denunce o notifiche di atti giudiziari. In una situazione come questa c’è una contabilità che va vagliata, servono attenzione e tempo, si deve essere circostanziati e dettagliati» sostiene Strambi Ferrini.