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    Generic, Home, Società
    30 Marzo 2023
    ore
    19:38 Logo Newsguard
    L’esperimento 

    Abbiamo messo alla prova ChatGpt: non è un buon sommelier

    L’intelligenza artificiale scarta molti vini dell’Alessandrino. Walter Massa: “Dobbiamo lavorare meglio per una maggiore conoscenza diffusa (anche in rete) di ciò che siamo davvero”

    ALESSANDRIA – Da un po’ di tempo non si fa altro che parlare di intelligenza artificiale e di come questa cambierà (o stravolgerà) le nostre vite. C’è anche chi afferma che l’intelligenza artificiale abbia già cominciato a mettere “le mani” nelle nostre esistenze a nostra insaputa. E forse è proprio così. 

    Nelle scorse settimane abbiamo assistito all’uso di immagini create dall’intelligenza artificiale i cui protagonisti erano (e ancora lo sono) il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron alle prese con le proteste per l’aumento dell’età pensionabile, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in fuga dalla Polizia e Papa Francesco in stile trapper. Tutte immagini verosimili a colpo d’occhio e se avulse dal proprio contesto, ma che nulla – per davvero – hanno a che fare con la realtà dei fatti.

    Quanto sarà pervasiva l’intelligenza artificiale nella nostra quotidianità e quanto sarà capace di raccontarci cose che non sono mai accadute, lo comprenderemo in un futuro (probabilmente) non troppo distante. Ciò che possiamo fare oggi, però, è provare a capirne di più, mettendo alla prova “l’intelligenza dell’intelligenza artificiale” e anche noi stessi. Ed è quello che abbiamo provato a fare in questi giorni chiedendo a ChatGpt di scrivere per noi due articoli.  
     
    Il primo – ‘I dieci migliori vini del Piemonte da provare almeno una volta nella vita’ – lo abbiamo pubblicato nella mattina di giovedì 30 marzo 2023 e fin dai primi istanti ha richiamato l’attenzione di molti lettori che – esperti, appassionati o semplicemente amanti del vino – hanno contestato il contenuto dell’articolo: in alcuni casi dettagliandone le ragioni, in altri (come purtroppo succede troppo spesso online) insultando.

    Abbiamo messo alla prova ChatGpt: non è un buon sommelier

    I dieci migliori vini del Piemonte da provare almeno una volta nella vita

    Dalle note fruttate del Barolo alle sfumature erbacee del Gavi, ecco una selezione dei migliori vini da gustare in ogni…

    Intendiamoci: ciò che l’intelligenza artificiale ha scritto non è necessariamente sbagliato, ma è il frutto di un mero nozionismo che non ha (ancora) – a nostro avviso – la capacità di mettere a fattor comune due fatti e di argomentarne le conseguenti dinamiche.

    L’esperimento, comunque, ha dato fin subito i suoi frutti: l’intelligenza artificiale è stata “smascherata” dalla capacità critica di certi, dalla conoscenza e dall’esperienza di alcuni. Altri, invece, hanno semplicemente preso per buono quanto letto, passando oltre.  

    Tra i lettori che qualcosa da dire in merito lo hanno avuto, c’è anche Walter Massa, padre del Timorasso. Il suo pensiero fa parte di quelli costruttivi, perché Massa non è stato colpito tanto “dall’ignoranza dell’intelligenza artificiale”, quanto dal fatto che se l’intelligenza artificiale si basa sulla conoscenza comune diffusa in rete, allora i vini della nostra provincia non sono abbastanza conosciuti: “Per questo – ci ha spiegato mentre gli illustravamo la nostra idea di sperimentazione con ChatGpt – serve ripensare profondamente il modo in cui comunichiamo i nostri vini al mondo. Oggi le etichette del Tortonese sono ben distribuite a livello interregionale e in modo minore anche a livello intercontinentale. Inoltre, il ‘Sistema Derthona’ sta investendo molto per il futuro: la consapevolezza di tutto questo mi fa stare tranquillo, ma non è sufficiente per l’immaginario collettivo che è quello dal quale attinge proprio l’intelligenza artificiale”.

    Nel dettaglio, Massa (ri)passa in rassegna la classifica dei vini stilata da ChatGpt: “Risalta il Gavi per il nostro territorio. E poco altro. Un risultato scarso per una provincia che 100 anni fa era la prima in Italia per produzione vitivinicola. Dobbiamo seguire l’esempio del Gavi, come sta facendo l’Ovadese e come dovrebbe fare il Casalese con il Barbera. Vorrei che si innescasse una vera rivoluzione fatta da chi ci crede e da chi è capace di raccontare il territorio al mondo. Finché venderemo i vini con il nome dell’uva, faremo solo gli interessi dei grandi commercianti. Il ‘salotto buono del vino’ vuole il nome del territorio. La nomenclatura Derthona, ad esempio, è un marketing d’amore per la nostra terra. La gente vuole bere Soave, non Garganega; vuole bere Gavi, non Cortese”.

    Ringraziamo (e ci scusiamo per averli ‘usati’ a loro insaputa) quei lettori che hanno prestato attenzione e che con pazienza e rispetto hanno argomentato il loro pensiero sul contenuto realizzato da ChatGpt: senza saperlo, per quanto ci riguarda, hanno battuto l’intelligenza artificiale.

    Infine, dicevamo: all’intelligenza artificiale abbiamo chiesto di scrivere due articoli. Uno è quello di cui abbiamo trattato in questo articolo, il secondo… arriverà nei prossimi giorni. 

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