Afeva: «Ex Ufim? La situazione è molto preoccupante»
Giuliana Busto e Bruno Pesce scrivono al sindaco Riboldi
L'appello dell'associazione sul tema amianto: «Siamo a una fase di stallo»
CASALE – «Rilanciare la sensibilizzazione partendo dai sindaci dei 48 Comuni del Sin del Monferrato Casalese»: è questo lo slogan di Afeva che lancia, dopo diversi solleciti risalenti ancora al 2022, l’ennesimo appello rivolto alle amministrazioni locali sul tema amianto. Gli argomenti all’ordine del giorno dell’odierno incontro con i giornalisti sono il piano bonifiche sul territorio e le prospettive di ricerca sul mesotelioma.
«Vogliamo instaurare un rapporto con le istituzioni perché il nostro interesse è di dialogare: senza di loro non andiamo da nessuna parte – spiega Nicola Pondrano – Siamo giunti alla necessità di dover denunciare un vuoto istituzionale». Il punto sarebbe un ragguaglio sulla situazione bonifiche, in particolare di alcuni cantieri pubblici attivi e sulle somme preventivate e spesate su ogni singolo progetto anche per le coperture private. «Non sappiamo quante risorse ci siano ancora esattamente per queste bonifiche» continua Pondrano. Aggiunge Giuliana Busto, presidente di Afeva: «Era una prassi consolidata avere periodicamente un incontro con i funzionari comunali. Anche questo rapporto che c’era fino a qualche tempo fa ora non c’è più».
La meta finale di un Monferrato «completamente deamiantizzato» quindi a che punto sarebbe? «Vorremmo che si desse un bel colpo in avanti nelle attività di bonifica e soprattutto capire come si sta procedendo. Siamo vicini a un traguardo, ma non è chiaro perché non lo si sta raggiungendo quando ci dovrebbero essere tutte le risorse necessarie per farlo. Cavagnolo (in provincia di Torino) è un territorio che ha già bonificato tutto l’amianto presente e lì le spese erano tutte a carico della collettività».
Per l’associazione famigliari delle vittime dell’amianto ci sarebbe un problema anche nel progredire dei progetti di ricerca sul mesotelioma. «Nel 2021 si è conclusa una prima fase, da allora tutto è fermo – spiega Bruno Pesce, coordinatore alla sanità di Afeva – Non è stato ancora individuato un coordinatore scientifico dei quattro progetti avviati. Non c’è nessuna risposta circa la ricerca applicata. Siamo al palo sulle cose che bisognerebbe fare davvero. È una scelta oppure qualcuno inciampa senza volere?». Un tema che commenta anche Pondrano: «Per noi dare speranza a chi si ammala è un obbligo. Anche perché le risorse per questo tipo di ricerca sono state accantonate dai famigliari e dalle vittime. E quindi abbiamo il dovere di impiegarli».
Afeva: «Ex Ufim? La situazione è molto preoccupante»
Giuliana Busto e Bruno Pesce scrivono al sindaco Riboldi
Temi che interessano, prima fra tutte, anche Casale: in questo senso Afeva lamenta un presunto mancato interesse da parte dell’amministrazione comunale. Negli scorsi mesi sono stati diversi i solleciti indirizzati al sindaco Federico Riboldi (presidente del comitato strategico amianto) ma l’associazione dichiara di «non aver mai ricevuto risposta».
Comitato strategico amianto: gli aggiornamenti
Mercoledì scorso la riunione
«Una polemica incomprensibile, vista la gravità del problema – commenta Riboldi – I dati sulle bonifiche sono pubblici, chiedendo allo sportello amianto si possono ricevere tutte le informazioni utili. Le bonifiche stanno andando avanti a ritmo serrato: le aree pubbliche sono tutte bonificate».
Il traguardo di ‘deamiantizzazione’ in città quindi sarebbe più vicino del previsto? «La parola fine la metterà quest’amministrazione. Non c’è una scelta politica, non è che viene scelto se fare o meno le bonifiche». E per quanto riguarda il privato? «Emaniamo decine di ordinanze l’anno, sono io stesso a firmarle. Non è cambiato nulla rispetto al passato, non è stato fatto ne di più ne di meno. Probabilmente l’associazione è stata sempre abituata a un certo tipo di continuità politica».
Il primo cittadino rivendica quelli che considera i traguardi raggiunti dalla sua amministrazione, non risparmiando frecciate: «Come è cambiata la città lo vedono tutti, non possiamo passare la giornata a fare tavoli inutili. Quando si parla di bonifiche non si può stare ore a fare della filosofia: non so se si patisca l’assenza di decine di tavoli». E a suo modo di vedere il paragone con la situazione del comune di Cavagnolo non sussisterebbe: «Non aveva problematiche come quella del polverino, e anche solo per dimensioni le due realtà non sono sovrapponibili».
Riboldi tira dritto anche per quel che riguarda il tema ricerca: «Si sta lavorando al riconoscimento Irccs solo grazie alla collaborazione tra quest’amministrazione e figure come Antonio Maconi, altrimenti saremmo rimasti solo un puntino nella storia». Secondo il sindaco c’è un motivo ben preciso per cui i quattro progetti parrebbero in una ‘fase di stallo’: «Il fondo per la ricerca sul mesotelioma deve essere usato nel momento utile e si sta cercando di farlo al meglio. Bisogna fare in modo che i soldi arrivati dalle transazioni delle vittime non vadano sprecati. La ricerca non è un cantiere edile. Ma per questo ci sono dei professionisti e degli esperti che si stanno adoperando. Giustamente il boccino ora non è più in mano nostra».
Quella di Afeva, quindi, per Riboldi sarebbe una polemica priva di fondamento: «Si cerca di giocare in serie A ma continuando a guardare il piccolo cabotaggio. È proprio per questo atteggiamento che siamo arrivati al punto di non avere oggi una soluzione per tutti i malati di mesotelioma. Non dovrebbe discutere degli altri chi non è competente».
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