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    Barbara Rossi  
    18 Maggio 2023
    ore
    15:39 Logo Newsguard
    Polvere di stelle

    “Un bel mattino”: e la vita scorre

    «I film sono ritratti in movimento che solo il cinema è in grado di fare. Non si tratta solo di immortalare ciò che può essere sensibile, sensuale o semplicemente effimero, ma di cercare di trovare un’apertura verso l’impalpabile, l’infinito»
    (Mia Hansen-Løve)

    La regista e sceneggiatrice parigina Mia Hansen-Løve dà vita sin dai suoi esordi a un cinema atmosferico e fenomenico, filosofico e umanista, che risente della sua esperienza come critico cinematografico ai Cahiers du Cinéma.

    Dalla sua prima prova, “Tous est pardonné” (2007, presentata alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, candidata ai Cèsar come miglior opera prima e vincitrice del Prix Louis-Delluc du premier film), al suo secondo lungometraggio “Le Père de mes enfants”, premio speciale della giuria per la sezione ‘Un certain regard’ al Festival di Cannes 2009; fino a “Un amour de jeunesse”, sua terza opera, menzione speciale al Festival di Locarno 2011, e all’Orso d’argento vinto nel 2016 come miglior regista al Festival Internazionale del Cinema di Berlino per “L’Avenir”, tutta la cinematografia della cineasta francese si concentra sulla narrazione delle vite di uomini e donne, vecchie e nuove famiglie, destini incrociati di amici, amanti, genitori, figli o perfetti sconosciuti, sempre alle prese con il senso di sé o la misura del mondo.

    un-bel-mattino-film-locandina

    È quello che accade anche a Sandra (Léa Seydoux, da “La vita di Adele” di Abdellatif Kechiche – premiato nel 2013 con la Palma d’oro a Cannes – al ruolo della bond girl Madeleine Swann rivestito tra il 2015 e il 2021 in “Spectre” e “No Time to Die”, sino al cronenberghiano “Crimes of the Future” del 2022, attrice sempre più matura, intensa, accattivante), interprete e traduttrice parigina divisa tra il lavoro, l’accudimento quotidiano della figlia Lynn (Camille Leban Martins), di otto anni, e dell’anziano padre Georg (Pascal Greggory), ex professore afflitto da una malattia neuro-degenerativa, e l’inatteso, appassionato amore per Clément (Melvid Poupaud), astrofisico o, meglio, cosmo-chimico, come si definisce lui.

    In “Un bel mattino” (presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2022 e vincitore del premio Europa Cinema Label degli esercenti cinematografici) Sandra vive in uno stato – non si sa quanto temporaneo e risolvibile – di sospensione: tra il passato accanto al marito scomparso cinque anni prima, il ricordo del padre quando era ancora in possesso delle sue facoltà fisiche e intellettive e un ipotetico futuro ancora sconosciuto accanto a Clément. A tratti Sandra ama, sorride, è felice: a volte, invece, piange, e cade nel torpore, nell’apatia, nella sofferenza che le procurano la malattia del padre e la presenza altalenante del suo amante.

    A Mia Hansen-Løve non interessa altro che questo: ossia, la registrazione fedele, sincera, priva di orpelli e retorica, dell’avvicendarsi degli stati d’animo di Sandra, dello scorrere della vita (sua e degli altri personaggi in scena), con i suoi fulgori, le banalità, la noia, i dolorosi scogli. La macchina da presa della regista segue lo snodarsi del tempo, delle vicende, delle emozioni con piana tranquillità, senza clamori né arditezze estetiche, con piena fiducia nella capacità del reale di manifestarsi tra le pieghe di una ruga, al crocevia di strade, o nell’immensità dello sguardo che si posa sullo skyline di Parigi.

    un-bel-mattino-film

    In questa linearità, che è anche riflessione razionale di matrice filosofica sull’esistenza, consiste la bellezza perfino un po’ monocorde del cinema della Hansen-Løve e, in particolare, di quest’ultimo film: «Potrei definire quello che cerco di raggiungere nei miei film come “chiarezza”. È una parola diventata essenziale per me quando ho iniziato a scrivere sceneggiature. Cerco la chiarezza perché è ciò che mi commuove, che mi dà la sensazione di accedere a qualcosa di vitale, alla parte infinita di ogni essere, senza che lo stile si metta di traverso. Malgrado non creda in Dio, per me il cinema non può essere altro che ricerca di luce, è quindi ricerca dell’invisibile e dell’infinito».

    “Un bel mattino” è fruibile sulle principali piattaforme di cinema in streaming.

     

    “Un bel mattino” (Un beau matin)

    Regia: Mia Hansen-Løve

    Origine: Francia, 2022, 112’

    Sceneggiatura: Mia Hansen-Løve

    Fotografia: Denis Lenoir

    Montaggio: Marion Monnier

    Cast: Léa Seydoux, Pascal Greggory, Melvil Poupaud, Nicole Garcia, Camille Leban Martins, Sarah Le Picard, Pierre Meunier, Fejria Deliba, Jacqueline Hansen-Løve, Catherine Vinatier

    Produzione: Les Films Pelléas

    Distribuzione: Teodora Film

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