Il dolore dell'assessore Luca Novelli. Addio alla madre Silvia
Il giovane politico da mesi ne raccontava sui social la battaglia contro un male incurabile
Il ringraziamento dell'assessore colpito dal grave lutto della morte della madre
CASALE – A pochi giorni di distanza dalla tragica morte della madre Silvia, l’assessore casalese Luca Novelli ci ha inviato una lettera. Di seguito in forma integrale.
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Oltre ad avere il sostegno dei miei amici, famigliari e colleghi, in questi giorni tristi e difficili per me, mi sono davvero sentito parte di questa comunità e di questa città che si è voluta stringere a me anche senza conoscermi.
Ora a mente fredda ho ragionato su questi difficili giorni che ho affrontato.
Prima di tutto devo essere grato agli amici di sempre, sia miei che della mia mamma, che in tutto questo momento non mi hanno lasciato mai da solo, come non lo hanno fatto i miei famigliari e i colleghi di lavoro, che si sono stretti insieme a me nel dolore.
Il dolore dell'assessore Luca Novelli. Addio alla madre Silvia
Il giovane politico da mesi ne raccontava sui social la battaglia contro un male incurabile
Devo essere grato a Dio di aver potuto avere questo sostegno.
Oltre a tutto questo che basterebbe devo però dire un altro grazie… un grazie astratto, generalizzato ma che ha davvero un valore enorme.
Devo dire grazie a questa città, alla mia città che si è stretta attorno a me in questo momento di dolore.
Devo dire grazie a tutte quelle persone, che anche senza conoscermi personalmente o in maniera formale hanno voluto starmi vicino con messaggi, telefonate e soprattutto presenza al momento delle funzioni religiose.
Mi ha lasciato per esempio stupito una signora che avvicinandosi per porgermi le condoglianze mia ha detto ”Lei signor Novelli non ci conosce di persona, ma cerca sempre di risolvere i problemi che abbiamo dove abitiamo, ci è sembrato giusto essere qui oggi“.
Ecco, questo come tanti altri piccoli gesti che ho vissuto in questi giorni, hanno fatto una cosa importantissima, non mi hanno fatto sentire solo in un momento dove la solitudine e la perdizione diventano dei macigni da trasportare. Gesti così mi hanno fatto sentire parte di una comunità, di una grande “famiglia allargata”. E questo lo dico sinceramente, in un mondo che va al contrario, dove diciamo sempre che si pensa sempre al singolo e mai al collettivo ho avuto la dimostrazione che non e così…
Da parte mia, di mia nonna e di tutta la mia famiglia, grazie Casale.
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