Schmidheiny condannato per l'omicidio di 146 casalesi. Ecco i loro nomi
La sentenza della Corte d'Assise di Novara mercoledì 7 giugno
I commenti a una settimana di distanza dalla decisione della Corte d'Assise
NOVARA – Stephan Schmidheiny è stato dichiarato colpevole di omicidio colposo aggravato. Dopo la sentenza della Corte d’Assise di Novara di mercoledì scorso sono diversi i commenti in merito alle 146 condanne, le 46 assoluzioni e i 200 casi prescritti dei 392 costituiti al procedimento penale. Anche ‘a freddo’, nei giorni successivi alla decisione della Corte.
«Sentenza molto importante: le tesi della difesa sostanzialmente sono state tutte respinte, in particolare quella secondo cui non è possibile stabilire se anche l’amianto del periodo Schmidheiny sia stato causa e abbia concorso a provocare i mesotelioma in questione – ha recentemente dichiarato Bruno Pesce, coordinatore alla sanità di Afeva. Il volto storico della lotta all’amianto era presente mercoledì scorso in aula – Se venisse confermata in Cassazione avrebbe un’enorme rilevanza in Italia e a livello internazionale. Nel contempo la sentenza ha ‘declassato’ il reato da omicidio volontario con dolo eventuale a colposo aggravato e ciò ha determinato il ripresentarsi dell’incubo prescrizione, per noi di infausta memoria nello scorso processo per disastro ambientale. La prima tappa è comunque vinta, ma la triste corsa è ancora lunga e impegnativa».
Schmidheiny condannato per l'omicidio di 146 casalesi. Ecco i loro nomi
La sentenza della Corte d'Assise di Novara mercoledì 7 giugno
Anche per Luigi Ferrando di Uil Alessandria, costituitasi parte civile al procedimento penale, il tema della prescrizione non è da sottovalutare: «Nel precedente processo lui fu condannato in prima istanza a 16 anni per disastro colposo aggravato, ci fu poi l’appello e la portarono a 18, ma nel 2014 subentrò la prescrizione. Il positivo è che anche qui è stato condannato come responsabile ma il timore è che in terza istanza riesca di nuovo a cavarsela. La cosa buona è che è stato riconosciuto responsabile di questi delitti, le sue colpe sono conclamate. Si tratta comunque di una sentenza importantissima per tutti noi che temevamo l’assoluzione».
Positività che accolgono anche alcuni esponenti piemontesi del Movimento 5 Stelle. «Apprendiamo con soddisfazione la notizia della sentenza della Corte d’Assise di Novara. Stabilisce precise responsabilità e restituisce dignità alle numerose vittime dell’amianto e ai loro parenti, famiglie che per troppi anni hanno tenacemente lottato per il loro diritto ad un giusto risarcimento, morale oltre che economico – commentano i consiglieri regionali Sean Sacco e Ivan Martinetti, la senatrice Elisa Pirro e il capogruppo regionale Sarah Disabato – Adesso è fondamentale che la giustizia faccia il suo corso il più velocemente possibile. Ci auguriamo che la derubricazione del reato, da omicidio volontario a omicidio colposo, non lo faccia cadere in prescrizione. Attendiamo la sentenza della Cassazione, chi ha sbagliato deve pagare».