Il consorzio dell’acqua, la fretta e il rimprovero della Corte dei Conti
L'intervento del consigliere comunale Fabio Lavagno
CASALE – «La gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi non è solo un detto di grande saggezza popolare, ma il commento che meglio si adatta a quanto il Comune e Amc hanno voluto fare nel costituire una società consortile per la gestione del servizio idrico integrato. Lo dice in modo chiaro non solo la realtà, ma una deliberazione della Corte dei Conti del 22 maggio che in una cospicua serie di altre osservazioni definisce ‘eccentrica’ la decisione del Comune di Casale».
Il consigliere comunale dem Fabio Lavagno è duro nel tornare sui temi della gestione idrica. «Cosa è successo? Alla fine dell’anno scade l’affidamento della gestione del servizio idrico in capo ad Am+ e agli altri 4 gestori dell’Ambito; il nuovo affidamento deve per legge essere in capo ad un gestore unico; ora, per evitare di perdere per sempre la gestione dell’acqua in una gara europea si poteva mettere insieme le 4 società pubbliche – prosegue Lavagno – Comune, Amc e Am+, con la compiacenza di uno stuolo di consulenti, hanno preferito invece rischiare di tenere in vita i 4 gestori e creare un consorzio partecipato (Bcv Acque ndr) e fatta la delibera non hanno nemmeno atteso i tempi di legge di 60 giorni per la costituzione della nuova società facendo venire meno il presupposto della verifica preventiva da parte della Corte dei Conti. A cosa è dovuta tutta questa fretta? Il dubbio che la finalità principale fosse quella di attribuire delle cariche societarie, resta tale, ma risulta sempre più fondato».
L’interrogazione e la fretta
Gli interrogativi di Lavagno proseguono: «E come mai su 172 comuni, 6 unità montane, 3 province e 5 gestori costituenti l’Ambito Piemonte 2, solo il Comune di Casale, unitamente alla sua controllata Amc e, forse, ad altri 2 comuni del bacino casalese, hanno provveduto a deliberare? Strano comportamento visto che il Comune di Biella, capofila dell’Ambito si è limitato ad un atto di indirizzo generico e non vincolante e che tutti gli altri Enti non hanno provveduto nemmeno in tale senso. In consiglio comunale ho provato a rivolgere inviti ad una maggiore prudenza ed a esplorare soluzioni diverse, a partire dalla coltivazione della proroga dovuta per l’aggregazione costituita in Am+. Come sempre accade gli inviti di buon senso vengono totalmente ignorati e nella votazione il mio voto è risultato l’unico contrario. Ora alla luce della novità e anche della delibera della Corte dei Conti sarebbe importante sapere, e lo chiedo in un’interrogazione, se l’Amministrazione abbia mutato il proprio parere e sarebbe anche interessante capire se chi si è astenuto ha qualche spiegazione più convincente da rendere».