La prima vendemmia di Luca: dal sogno al progetto Genevrina
Sarà l?enologo-star Donato Lanati a seguire il 21enne nella creazione delle nuove etichette
Sui colli di Ozzano è in corso una rivoluzione: arriveranno B&B, sala convegni e ristorante
OZZANO MONFERRATO – La prima bottiglia di Luca Vogliotti è soddisfazione e promessa mantenuta. Martedì, la Tenuta Genevrina ha imbottigliato il primo vino del nuovo corso, un progetto nato alcuni anni addietro e partito in vigna poco più di un anno fa.
Sotto la guida dell’enologo Donato Lanati, i nove ettari della Genevrina hanno dato i primi frutti: «Abbiamo messo in bottiglia sei vini – racconta Vogliotti, 22 anni – un Cortese, un rosato da uve Barbera, il Grignolino, un blend da uve rosse e una Bonarda che abbiamo chiamato ‘anticonformista’ per via del fatto che è ferma e che si presenta dentro ad una champagnotta con il tappo a vite e con un’etichetta un po’ fuori dai canoni classici per il mondo del vino».
Tra i filari, intanto, è pronto il Merlot che con la prima raccolta di settembre andrà a completare il bouquet dell’azienda agricola.
«Sono molto orgoglioso di quanto fatto fino ad oggi – spiega Luca – Con l’unico rammarico di non aver potuto regalare la prima bottiglia di questa avventura a nonno Piero, che ci ha lasciati qualche mese fa. Quella prima bottiglia, però, l’ho ‘salvata’, l’ho etichettata con un’etichetta speciale e l’ho dedicata proprio a lui».
La prima vendemmia di Luca: dal sogno al progetto Genevrina
Sarà l?enologo-star Donato Lanati a seguire il 21enne nella creazione delle nuove etichette
Un anno fa cominciava l’avventura della famiglia Vogliotti nel settore agricolo ed enologico. Oggi Luca guida l’azienda con l’aiuto dei genitori Lella e Fabio (quest’ultimo è un imprenditore della meccatronica e del digitale) che hanno scelto di diversificare investendo nelle aspirazioni e nelle inclinazioni del figlio.
Un progetto che, a vedere i rendering su un tavolo di pietra da cantone al centro della cantina, è quantomeno ambizioso: «C’è spazio – spiega Luca – per articolare una serie di attività separate tra loro, ma che al centro hanno sempre il vino. Abbiamo cominciato con qualche piccolo evento proprio in queste settimane, ma tutto deve ancora venire…».
Le immagini tra le mani del giovane imprenditore, raccontano del restauro della casa padronale che svetta sulla collina e della realizzazione di una avveniristica cantina che si svilupperà su due livelli: una parte inferiore sfrutterà “il cuore della collina”, l’altra, quella superiore, emergerà seguendo le sinuosità del colle e raccogliendo una sala convegni, un ristorante, l’hospitality, gli uffici e un negozio. E ci sarà spazio anche per un bed & breakfast. La rivoluzione, in cima ad una delle colline più belle della zona, è appena cominciata.
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