Scarcerato
In primo piano José Pereira da Costa, ripreso dalle telecamere di sorveglianza prima di sparare a Campagnola
Cronaca
Marco Bertoncini  
24 Luglio 2023
ore
19:55 Logo Newsguard
La svolta

Scarcerato Jose Pereira da Costa, l’uomo che uccise Fabio Campagnola

La decisione del Superior Tribunal de Justicia. L'avvocato Falleti fa appello alle istituzioni italiane

MARECHAL DEODORO (BRASILE) – Jose Pererira da Costa, l’uomo che ha ucciso l’imprenditore monferrino Fabio Campagnola a inizio 2023 al termine di un litigio nella sua gelateria a Praia do Frances, è stato scarcerato.

Il ‘Superior Tribunal de Justicia’ di Brasilia ha revocato la misura cautelare della custodia in carcere per l’uomo, il poliziotto accusato dell’omicidio di Fabio Campagnola (a inchiodarlo i video delle telecamere di sorveglianza del locale dell’italiano), accogliendo il ricorso della difesa. Lo fa sapere, racconta Ansa in una nota, l’avvocato alessandrino Claudio Falleti, che assiste la famiglia dell’imprenditore 52enne ucciso davanti alla propria gelateria il 3 gennaio: «Siamo davvero sconcertati dalla motivazioni del provvedimento. È vergognoso – commenta Falleti – Ricordiamo tutti le agghiaccianti immagini del Pereira che uccide a sangue freddo il povero Fabio davanti alla sua gelateria con diversi colpi di pistola e maniera del tutto intenzionale, per poi darsi alla

fuga e consegnarsi strumentalmente solo dopo alcuni giorni. Il giudice ha sostenuto che il carcere è solo come ‘extrema ratio’, che il Pereira non sarebbe soggetto pericoloso e che non vi sarebbe nemmeno pericolo di fuga in quanto si è consegnato spontaneamente».
Mentre il processo per l’uomo e per la compagna, Karla Cavalcanti, prosegue, il Tribunale ha decretato che debba essere applicata una misura alternativa al carcere, incaricando il Tribunale locale nel definire la più appropriata.
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Omicidio Campagnola: è stata scarcerata la compagna del killer

Nei suoi confronti il tribunale ha disposto misure cautelari

L’appello alle istituzioni italiane

Falleti si appella alle istituzioni: «Uno schiaffo morale alla giustizia, alla famiglia, ma soprattutto a Fabio che ha pagato con la propria vita il capriccio di una donna che ha istigato il compagno Pereira da Costa (ex poliziotto) ad uccidere il nostro connazionale per futili motivi. Il nostro grido, quello di Cinzia, Nicola, Dario, Ana Lucía e di mamma Laura e di tutti i familiari ed amici, vorremmo giungesse fino a  Roma, al presidente Meloni ed al ministro Tajani».

Lo studio legale brasiliano che assiste la famiglia si sta adoperando per contrastare questa decisione. «Vogliamo giustizia, quella vera, non si può uccidere un uomo volontariamente ed essere rimessi in libertà», conclude Falleti nella nota di Ansa.