Ponte sul Po intitolato a Ugo Martinat? Il Pd: «Uno schiaffo a Casale»
CASALE - Il ponte sul Po di Casale potrebbe essere intitolato a Ugo Martinat: questa l'ipotesi al vaglio della Commissione…
CASALE – Non si fa attendere la replica, affidata alle parole dell’assessore Luca Novelli, sulla polemica sollevata dal Pd di fronte alla volontà, dell’amministrazione comunale di Casale, di intitolare a Ugo Martinat il ponte stradale sul Po.
«Lascia abbastanza stupiti questa presa di posizione del Partito Democratico – commenta Novelli, anche segretario cittadino di Fratelli d’Italia – Nel 2004 fu presente con tante altre autorità all’inaugurazione dell’allungamento del ponte. Era viceministro e così dichiarò: “Sono piemontese, sono fazioso, ma ho un occhio di riguardo per la mia terra a differenza di altri parlamentari conterranei che hanno destinato le spartizioni delle torte finanziarie ad altre regioni. Io, a differenza di questi politici sono orgoglioso di essermi interessato al ponte di Casale, una realizza-zione voluta e sofferta”».
«Si impegnò in prima persona per l’allungamento – prosegue Novelli – Ma penso che più dell’aspetto storico-amministrativo legata alle opere di Martinat, il motivo della polemica sia la sua storia politica».
Ponte sul Po intitolato a Ugo Martinat? Il Pd: «Uno schiaffo a Casale»
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Martinat iniziò la sua esperienza nel Msi, con anche incarichi nel Fronte della Gioventù (organizzò anche il servizio di sicurezza per alcuni comizi di Giorgio Almirante). Fu eletto deputato per 7 legislature, e senatore per 2, militando prima nell’Msi, quindi in Alleanza Nazionale.
«Se hai rappresentato una parte politica non hai diritto a essere ricordato a prescindere da quello che hai fatto? – si chiede Novelli – Che piaccia o meno l’Msi ha vissuto nell’arco democratico, traghettando milioni di italiani che uscivano dalla guerra all’interno del processo democratico. Partecipò ad elezioni e anche alla formazione di governi. I suoi esponenti vennero votati, e se non erano imprensentabili per la democrazia 40 anni fa come possono esserlo ora? Una parte degli attuali esponenti di Fratelli d’Italia arrivano da quel percorso, all’interno del perimetro della Costituzione. Un conto è condividere o meno le idee di un partito, ma la storia dimostra che ha fatto parte della vita repubblicana del paese».
Incalza Novelli: «Se non hai fatto parte dei partiti graditi al centro-sinistra non puoi essere ricordato? E poi, proprio nell’ultima commissione toponomastica, abbiamo proposto di intitolare parte dei giardini di Popolo al compianto Pietro Gilardino, a dimostrazione di come non guardiamo l’appartenenza politica per certe scelte».