Ponte sul Po intitolato a Ugo Martinat? Il Pd: «Uno schiaffo a Casale»
Duro intervento del Pd contro il sindaco Federico Riboldi. E alcune contro-proposte
CASALE – Il ponte sul Po di Casale potrebbe essere intitolato a Ugo Martinat: questa l’ipotesi al vaglio della Commissione Toponomastica, a cui direttamente il sindaco Federico Riboldi ha inoltrato la richiesta di intitolarlo allo storico esponente, già senatore, di Alleanza Nazionale.
Il Pd non ci sta, e attacca duramente il primo cittadino, definendo la sua azione «Uno schiaffo a Casale Monferrato».
Spiegano i dem: «In essa (la comunicazione ufficiale, nda) si esplicita la volontà del sindaco (e anche dell’intera giunta e maggioranza consiliare??) di intitolare il Ponte Stradale sul fiume Po al senatore Ugo Martinat che “…contribuì in modo determinante (sic) al raddoppio del ponte stradale…”.
Verrebbe da ridere, se non ci fosse da piangere: l’offesa alla Città è palese ed evidente, non solo perché si stravolge la verità dei fatti e degli accadimenti ma perché si violenta la memoria storica e si impone con la menzogna una visione distorta della realtà.
I fatti: negli anni Ottanta, il forte incremento della mobilità su auto e la vivacità economica e sociale di Casale e delle zone industriali realizzate ‘oltre il Po’ resero la viabilità sul ponte, soprattutto nelle ore di punta, piuttosto complicata con presenza di code e conseguenti problemi ambientali.
Da qui l’intuizione dell’allora vice sindaco e assessore ai lavori pubblici di Casale, il compianto Paolo Ferraris, di raddoppiare il ponte sul Po, obiettivo raggiunto tra il 1987 ed 1989!
Il ponte sul Po, raddoppiato, venne infatti inaugurato sabato 18 febbraio 1989 alla presenza del sindaco Ettore Coppo, del presidente della Giunta Regionale Beltrami, del Presidente della Provincia Rossa, del senatore Triglia. Da allora svolge felicemente il suo compito di anello fluido di congiunzione tra la pianura vercellese e pavese con il nord del Piemonte con la città, con l’alessandrino e le colline del basso Monferrato Casalese.
Naturalmente, nel corso dei decenni a seguire, a causa anche delle due alluvioni e in particolare quella del 2000, i governi che si sono succeduti hanno avuto modo di collaborare, in particolare con le amministrazioni casalesi di Riccardo Coppo e Paolo Mascarino, per la manutenzione di questo prezioso manufatto, così come è accaduto anche con il vicino ponte ferroviario.
E dunque: occorre forse intitolare ogni arcata del ponte a chi, nel corso del tempo, si è interessato ed ancora si interesserà alla sua manutenzione?».
La proposta di intitolazione del ponte sul Po
Quindi una contro – proposta: «Ma cerchiamo di essere seri! E di non scadere nella ‘Toponomastica di partito’ che è cosa svilente e in sé squalificare per chi la propone, oltre che prestarsi ad un veloce oblio.
Vogliamo intitolare il ponte di Casale Monferrato, raddoppiato nel 1989, legandolo ad una Figura importante e che è nel cuore dei Casalesi? Ottima idea! Allora cerchiamo una personalità casalese che sia unificante e non divisiva per la città.
Noi pensiamo che Tere Novarese Cerruti possa ben rappresentare questa qualità per il tanto che Ella ha realizzato a favore della città, si pensi all’ Università e al suo strenuo impegno nell’economia locale e a favore del sociale in Casale e nel territorio circostante.
Ugualmente, per legare idealmente, tramite il ponte stesso, Oltreponte con il centro storico, un altro nome di assoluto prestigio è quello del cardinale Severino Poletto, parroco a Oltreponte e arcivescovo di Torino.
E ci fermiamo qui: nella precedente riunione della Commissione Toponomastica avevamo proposto per l’intitolazione di alcune aree della città altre due personalità che in questi ultimi decenni hanno dato lustro e prestigio a Casale: Giovanna Bevilacqua Scagliotti ed Enrica Morbello Core.
Non a caso due donne che, come Tere Novarese Cerruti e molte altre ancora hanno, in ambiti diversi, ‘lasciato il segno’ e possono essere additate come esempi da seguire alle più giovani generazioni. Senza stravolgere la storia e la realtà delle cose: rifletta signor sindaco.