Ozzano Ronzonese, Carachino: «Girone inatteso, ma la squadra c’è»
Parla il giovane mister dei rossoblù, vincitori del girone astigiano di Terza
OZZANO – Parte da Ozzano il viaggio per conoscere come le società calcistiche del Casalese si stanno preparando alla nuova stagione. L’Ozzano Ronzonese, fresca vincitrice del girone astigiano di Terza Categoria, si apprestano ad affrontare la Seconda in un girone per loro inedito ma con un’ossatura ben delineata ed elementi di assicura affidabilità per la categoria. Ne parliamo con l’allenatore Simone Carachino, giovane tecnico che alla prima avventura in panchina ha subito centrato il trionfo.
Ozzano Ronzonese, parla Carachino
Mister, come avete reagito all’inserimento – inatteso – nel girone B con squadre del Vercellese e del Novarese?
A dirla tutta non sono contentissimo. Eravamo sicuri di far parte del girone alessandrino, avevo già iniziato a raccogliere informazioni sulle altre formazioni. È una situazione che ci penalizza su più aspetti: uno è sicuramente la distanza, sia per noi, che l’anno scorso avevamo anche squadre del Torinese nel girone, sia per il tifo che ci segue. Sfideremo per la prima volta tante formazioni che non conosciamo, insomma, ci sono tante componenti.
Oltre al salto di categoria, quindi, un’ulteriore incognita.
Un punto di domanda molto grande.
Però la ‘materia prima’ è buona. Avete un gruppo solido a cui sono stati aggiunti altri tasselli di valore…
Ho sempre detto che in quanto neopromossa partiamo con l’obiettivo primario di salvarci, però c’è stato un ottimo mercato con giocatori che credo in pochi abbiano in questa categoria anche se ripeto, non conosco bene il livello di questa zona. Ma la squadra c’è.
Ci saranno elementi di continuità con la passata stagione?
Devo dire che abbiamo un’ossatura molto forte in difesa: abbiamo lavorato molto su quello, con elementi che per la Terza e la Seconda sono un lusso. L’aggiunta di Edoardo Silvestri, dal Monferrato, va ancora in quella direzione. In generale l’anno scorso abbiamo puntato su una rosa molto ampia da oltre 30 elementi perché sapevamo che, non avendo un Under 19, durante l’anno qualche situazione di emergenza avrebbe potuto verificarsi. Quest’anno invece, dopo aver fatto qualche cambio, abbiamo fatto scelte mirate, per esempio con l’arrivo di Roccia e Iacomussi dalla Jcp, lo stesso SIlvestri e Grosso, tutti provenienti da categorie superiori.
Là davanti, poi, i soliti noti: Marangoni, Vetri, Artico e Ubertazzi sono istituzioni a Casale. Indiscussa esperienza ma anche una carta d’identità che poteva pesare…
Ero un po’ preoccupato all’inizio nel trovarmi, io 33enne, a dover gestire giocatori con questa personalità e anche più vecchi di me. In realtà la loro esperienza è stata fondamentale: nei momenti difficili hanno preso in mano loro la situazione. Avrei potuto presentarmi con mille idee, ma senza il loro supporto non sarei andato da nessuna parte. Infatti sono stati i primi a essere confermati, ci siamo già parlati: sanno benissimo che iniziano ad avere un’età ‘importante’, ma sono sicuro che ci daranno una grossa mano.
In definitiva, com’è andata questa prima stagione da allenatore?
La partenza non è stata delle migliori: due sconfitte nelle prime tre partite, non nego che qualche dubbio mi sia venuto. Mi sono detto: ‘Forse questo non è proprio il mio mestiere’ (ride, nda). Però tutti gli allenatori che ho incontrato sia da giocatore che da tecnico in seconda mi hanno sempre insegnato che il lavoro a lungo termine paga sempre. Ho provato a trasmettere questo alla squadra e alla fine è arrivata la vittoria in un girone difficile.