Visita a Camagna per il comandante della Polizia Stradale
Sabato scorso
CAMAGNA – Sabato 12 agosto scorso si è tenuto l’incontro istituzionale tra l’amministrazione comunale di Camagna e Franco Fabbri, primo dirigente della Polizia di Stato e nuovo Comandante provinciale della Polizia Stradale. Originario di Lugo di Romagna, Ravenna, è arrivato in provincia dopo aver già svolto un analogo compito nelle realtà piemontesi di Torino, Cuneo, Novara e Vercelli, nonché in quelle di Belluno e Trento.
Il sindaco di Camagna, Claudio Scagliotti, ha salutato il neocomandante (insediatosi in provincia lo scorso 8 maggio), ringraziandolo per la scelta, non scontata, dell’incontro con una piccola realtà comunale, essendo la PolStrada associata per lo più con le grandi realtà urbane dei sette centri zona della provincia, quale prima realtà del comprensorio del Monferrato casalese.
Come Amministrazione è stato ribadito lo spirito di apertura della comunità locale e sono state passate in rassegna le diverse peculiarità di un piccolo borgo sito Unesco, quindi con la sua storia e il suo patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico e monumentale, confermando anche la volontà di stabilire e consolidare sempre di più i rapporti istituzionale con tutte le Forze dell’Ordine in piena applicazione del principio di leale collaborazione.
Il neocomandante ha sottolineato l’importanza del tema della sicurezza stradale, avendo la provincia di Alessandria una rete viaria davvero “importante”, dando la sua disponibilità anche per incontri divulgativi, insieme alle altre Forze dell’Ordine tradizionalmente operanti in zona (i Carabinieri della Stazione di Vignale Monferrato), al fine di ridurre situazioni di criticità sulle strade in determinate ore della giornata.
La visita al paese
L’incontro con il comandante Fabbri, che ha ringraziato per la gradita e calorosa accoglienza, si è poi concluso con una visita agli infernot del sito Unesco (la scelta è ricaduta su quello di Nello Scagliotti, ex sindaco di Camagna), al laboratorio di sculture lignee di Nicola Garramone e alla chiesa parrocchiale di S. Eusebio, con la caratteristica Cupola dell’ingegnere fubinese Crescentino Caselli, di cui il dottor Fabbri aveva subito notato la somiglianza con San Gaudenzio di Novara, appartenente alla stessa scuola di Alessandro Antonelli, maestro proprio del Caselli.