Confagricoltura: “Molte coltivazioni danno segni di stress idrico”
"Se non ci saranno abbondanti piogge autunnali, gli agricoltori saranno impossibilitati a seminare culture irrigue"
Il presidente Sacco: "L’ultima ondata di calore rischia di fare precipitare una situazione già critica nelle campagne alessandrine
ALESSANDRIA – Siccità, Confragricoltura lancia l’allarme. “L’ultima ondata di calore rischia di fare precipitare una situazione già critica nelle campagne alessandrine”.
“Nonostante le piogge primaverili e di inizio estate abbiano dato in parte sollievo alle colture del nostro territorio, siamo ancora in deficit idrico – si legge in una nota – E molte coltivazioni danno segnali di stress idrico”.
“Bilancio idrico negativo”
“Le precipitazioni del mese di luglio – commenta il presidente Paola Sacco – hanno solo sfiorato alcune aree della nostra provincia. Mentre sono state più insistenti nel Casalese e Acquese. Nonostante ciò, il bilancio idrico resta negativo. Seppur benefiche soprattutto per la vite, a ben poco potranno servire eventuali nuove piogge previste per fine mese. A stagione ormai conclusa per colture come girasole, mais, soia. Inoltre, dopo due anni di siccità, il livello delle falde resta basso. Se non ci saranno abbondanti piogge autunnali, gli agricoltori saranno impossibilitati a seminare culture irrigue nella prossima stagione. E in buona parte delle provincia”.
A mancare sono soprattutto le risposte politiche alle sollecitazioni del mondo agricolo. Confagricoltura Alessandria chiede da anni interventi strutturali e normativi. In modo da consentire agli agricoltori di gestire al meglio la risorsa.
“I nostri agricoltori – ricorda il direttore Cristina Bagnasco – sono da tempo impegnati nell’utilizzare sistemi di irrigazione localizzata e di precisione. Obiettivo, avere una gestione accorta e razionale della risorsa idrica. Ma ciò non è sufficiente a superare periodi sempre più siccitosi”.
“Problema che si ripropone”
“Non siamo più in emergenza – conclude Sacco – Ci troviamo piuttosto davanti ad un problema che si ripropone ogni anno. Ecco perché sosteniamo che sia necessario investire su una rete idrica efficiente. Ricordiamo che, in media, oltre il 30% della risorsa va perduta. Occorre dunque investire su un sistema di infrastrutture, come grandi invasi e micro invasi, che consenta di immagazzinare acqua quando disponibile. Ad oggi i costi per la siccità ricadono soprattutto sugli agricoltori. I quali devono sostenere crescenti spese per l’irrigazione o, in alternativa, rischiare di perdere parte del raccolto. Quest’anno, peraltro, non è stata neppure concessa la proroga, da noi richiesta, del credito d’imposta per l’utilizzo del gasolio agricolo. Adoperato anche per alimentare impianti di pompaggio dell’acqua o per refrigerare le stalle. Così come non sono previsti incentivi o sgravi per il mantenimento d’impianti irrigui di precisione. E stiamo ancora attendendo risposte sull’utilizzo del fondo di emergenza legato alla Pac”.
Tra le richieste inoltrate alla Regione Piemonte e in attesa di riscontro, anche un’assegnazione supplementare di gasolio agricolo a prezzo agevolato. Giustificata dal forte depauperamento dei contingenti di carburanti assegnati. E dovuto alle ripetute irrigazioni di soccorso alle coltivazioni, a cui sono dovute ricorrere le aziende di estesi areali della provincia. Stante la carenza di precipitazioni piovose che perdura dal mese di giugno.