Il Disegno del Mondo: oltre 100 opere al Castello di Casale
Inaugurazione sabato 26 agosto alle 10.30
CASALE – Sabato 26 agosto 2023 alle 10.30 verrà inaugurata la mostra Il Disegno del Mondo, una selezione di opere cartografiche, vedutistiche e librarie realizzate dal 1400 al 1800 che saranno esposte nelle sale espositive al secondo piano del Castello di Casale fino al 15 ottobre 2023.
La mostra, organizzata in collaborazione con la Consulta Cultura del Comune di Casale Monferrato e l’Associazione Italiana Collezionisti di Cartografia Antica, potrà essere visitata dal mercoledì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30; il sabato e la domenica, invece, sarà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Il percorso espositivo, curato da Marco Garione (presidente della Consulta Cultura del Comune di Casale Monferrato), presenta più di cento opere e si sviluppa attraverso sette percorsi tematici differenti a ognuno dei quali è stato assegnato un colore specifico, in modo da indirizzare in modo chiaro i visitatori.
- Immaginare il Cosmo e oltre: “Dalle origini della scienza – Conoscenza del mondo dell’epoca tolemaica classica del primo e secondo secolo d.c. alle rivoluzioni copernicane del Rinascimento il passo è stato lungo, instabile e denso di ombre.
Dalle proiezioni tolemaiche, che in campo astronomico presentano un sistema del Cosmo con la Terra al centro di tutto l’universo fino alla tavola peutigeriana della terra conosciuta di epoca romana e per tutto il Medioevo il mondo rilevato e quello “immaginato” le rappresentazioni della Terra si sono ispirate alla descrizione dell’universo secondo una chiave di lettura prettamente biblica, almeno nella nostra vecchia Europa.
Solo nel XV e XVI secolo d.c., grazie alle ricerche ed agli studi di Copernico, Galilei, Keplero e Brahe si abbandonò questa idea terrocentrica per raggiungere, a ragione e sfidando secoli di storia, alla visione del mondo e del cosmo che ancora oggi utilizziamo”.
- Tracciare i Mondi da scoprire: “Siamo giunti nel pieno Rinascimento e dopo la scoperta colombiana del continente americano la scienza cartografica prende atto di un nuovo disegno del mondo. Le scoperte di Vespucci, Diaz e Magellano riplasmano con precisione scientifica la carta piana (planisfero) del mondo.
Presto si giunge, nel tardo secolo XVI, alla nascita di raccolte di carte geografiche rivolte ad un vasto pubblico (studiosi, mercanti) e alla pubblicazione dei primi Atlanti in Olanda ad opera di Mercator, Ortelio e Bleau: raccolte di visioni geografiche non solo del territorio ma anche della forma delle città.
Tra il 600 e il 700 anche il continente americano, con gli Atlanti di Homann e Seutter, viene descritto nel suo particolare territorio. Bisogna però attendere fino alla fine del XVIIl secolo, con i viaggi di Cook, per “scoprire” il continente australiano (1768 -1771)”.
- Descrivere La Terra, Le Terre: “Con lo sviluppo della cartografia e delle proiezioni matematiche, tra il XVI e XVIl secolo nasce una nuova scienza che guarda anche con occhio artistico all’evoluzione delle carte geografiche. Inizia così una rappresentazione non solamente fisica ma anche geopolitica dei territori con I’individuazione degli stati, principati, confini.
Gli italiani, col geografo piemontese Gastaldi e le raccolte Lafreriane romane, sono tra i primi fautori della moderna cartografia.
Verso la fine del del XVI secolo e gli inizi del XVII assistiamo al periodo d’oro della cartografia olandese con, ad esempio, gli atlanti di Mercator e Ortelio, veri monumenti fisico-geografici racchiusi in splendide carte di grande valore artistico e scientifico.
Contemporaneamente, con Hogenberg, nascono gli Atlanti dedicati alle maggiori città: è la vera nascita della vedutistica, con scopi di rappresentazione sociale politica del territorio.Dall’Atlas “grafico” alla realizzazione di libri “di viaggio” il passo è stato breve. Antesignani delle attuali guide turistiche, spesso riccamente illustrati, i libri di viaggio non sono quasi mai racconti autobiografici ma veri e propri reportages su luoghi, genti e costumi. Queste opere letterarie ebbero una grande diffusione nel periodo del Grand Tour: ogni casa fornita di biblioteca ne doveva possedere almeno uno, così come gli scaffali delle librerie “di moda”. L’affermazione dei libri di viaggio ebbe uno sviluppo “economico” anche curioso: spesso le case editrici si mettevano in concorrenza sul numero di immagini e di pagine. Quindi: pagine in vista e bon voyage…”
- Conquistare i territori contesi: “Importanti, nella storia dela cartografia, sono i disegni e le stampe sciolte o in raccolte che rilevano i territori a scopo militare o commemorativo. Queste rappresentazioni di città o territori occupati, assediati o conquistati, sono spesso custodite negli archivi militari, quando sono disegni, e talvolta coperti da segreto.
Queste carte hanno uno scopo ben preciso: studiare i punti di forza o di debolezza delle piazzeforti che cingono le città o più semplicemente l’orografia e la descrizione sommaria delle difese di una località.
Dopo la conquista, se avviene, le carte diventano celebrative della campagna militare “omaggiano” il vincitore segnalando i nuovi territori conquistati e le città importanti.
Una nutrita serie di carte riguarda gli assedi subiti da Casale”.
- Fantasticare il paese che non c’è: “Una nota di leggerezza e divertimento viene ospitata in questo segmento narrativo in cui troviamo opere che sfiorano l’argomento cartografico nella sua parte tecnica e scientifica e lo interpretano con opere di pura fantasia, spesso ironica.
Troviamo le “carte della Cuccagna”, ad esempio, in voga nel tardo XVI secolo e proposte dal Remondini nella sua famosa e prolifica stamperia di Bassano, oppure carte di territori simbolici e allegorici, talvolta presenti negli Atlanti di grandi editori.
Benvenuti in una antica “Terra Immaginaria”, sempre attuale…”
- Riconoscere Le Terre di Piemonte: “Questo settore ospita alcune rare carte relative al Piemonte prima e dopo il passaggio ai Savoia e durante le guerre di espansione, naturale continuazione del precedente “Carte di Conquista”.
Di particolare interesse sono le due carte cinquecentesche relative l’una a firma del piemontese Gastaldi, attivo a Venezia tra il 1545 ed il 1565, l’altra tratta dalle raccolte di stampe realizzate dal romano Lafreri”.
- Guardare la Terra di Monferrato: “Casale, capitale del Monferrato fino ai primi anni del 700 quando entrò a far parte del Piemonte savoiardo, godette di un numero importante di rappresentazioni grafiche e cartografiche dovute alla sua posizione militare. La cittadella casalese, tra le più potenti e munite d’Europa, e tra le più difficili da conquistare, cedette solamente alla demolizione “volontaria”. Decine di carte ad uso militare rappresentano la città ed il suo territorio, ma spesso il profilo cittadino – a volte fantasioso – abbelliva le carte “civili” e gli atlanti”.
«Un nuovo tassello»
Il sindaco Federico Riboldi e l’assessore alla Cultura Gigliola Fracchia spiegano: «La convinzione dell’Amministrazione Comunale che la realizzazione di politiche culturali di qualità sia un investimento per la città e per il territorio di Casale Monferrato si concretizza in eventi come questo che, arricchendo l’offerta espositiva del Castello del Monferrato, aggiunge un nuovo tassello ad un percorso che abbraccia la cultura in tutte le sue declinazioni: dalle arti visive, alla musica, alla storia, alle scienze sociali».