Deambrogio e Prc alla manifestazione di Roma del 7 ottobre
Il segretario regionale: «Saremo presenti partendo da Casale Monferrato»
ROMA – Si moltiplicano le iniziative organizzative per costruire una grande partecipazione alla manifestazione del 7 ottobre a Roma, quella che centinaia di associazioni tra cui la Cgil hanno chiamato “La via Maestra”. A sostegno dell’evento c’è anche il Partito della Rifondazione Comunista del segretario regionale Alberto Deambrogio.
«Sosteniamo il percorso che porterà alla manifestazione che rivendicherà l’applicazione della nostra Costituzione – ha dichiarato – Soprattutto le classi popolari stanno vivendo una profonda sofferenza. Occorre ridare fiducia nella possibilità del cambiamento, anche attraverso una mobilitazione di lunga durata.
Noi saremo presenti in piazza partendo da Casale Monferrato e avendo particolare attenzione ad alcuni temi scottanti, per cui serve una vera svolta e non soluzioni di piccolo cabotaggio. In prima battuta sosteniamo il no ad ogni Autonomia Differenziata, che sarebbe la fine dell’eguaglianza sostanziale nel nostro Paese, con il sud alla deriva e il nord in mano ai privati predatori. Bisogna togliere di mezzo il progetto Calderoli, ma anche altri come la pre-intesa, targata PD e mai ritirata, del presidente emiliano Bonaccini.
Abbiamo bisogno di giustizia, solidarietà, miglioramento dei servizi collegati ai diritti, se passa l’Autonomia Differenziata a pagare saranno gli ultimi in ogni regione. In secondo luogo lottiamo per il rilancio della sanità pubblica. Servono più risorse e invece il governo Meloni le taglia.
Questo però non basta per invertire la china voluta anche da governi di centro sinistra e tecnici. Noi chiediamo lo stop alla sanità integrativa (prevista da molti contratti), all’intramoenia, ai fondi privati, al dilagare del privato nei servizi. I soldi in più devono servire per finanziare invece, prevenzione, medicina territoriale, l’aumento del personale e del suo stipendio».
«Da ultimo – ha concluso Deambrogio – proponiamo una legge per il salario minimo a 10 euro l’ora, che si rivaluti automaticamente (a fronte di una inflazione che morde) e che sia pagato dai padroni e non dalla fiscalità generale (cioè da chi lavora). In questo senso noi sosteniamo la Legge di Iniziativa Popolare promossa da Unione Popolare, che invitiamo a firmare presso gli uffici comunali; così come invitiamo a firmare un’altra LIP, promossa dall’Unione Sindacale di Base, per l’istituzione del reato penale di omicidio sul lavoro.
Lavoriamo per la riuscita di massa della manifestazione, facciamo crescere socialmente e politicamente gli obiettivi utili a un cambiamento riconoscibile».