Casale: un convegno sulla tragedia dell’Arandora Star
Un terzo delle vittime piemontesi era nata in Monferrato
CASALE – Sabato, alle 9, nel Salone Vitoli del Museo Civico di Casale si tiene il convegno “Arandora Star. Nel ricordo delle vittime piemontesi di una tragedia dimenticata”, organizzato dall’assessorato alla Cultura di Casale con il Centro Studi Val Ceno, il Comitato Pro Vittime Arandora Star e il Circolo Culturale i Marchesi del Monferrato.
L’affondamento nel luglio del 1940
Il 2 luglio 1940, a 75 miglia Nord Ovest dalla costa irlandese del Donegal, venne affondato da un sottomarino tedesco il transatlantico britannico “Arandora Star”, che sino all’anno precedente era stato una lussuosa nave da crociera. Delle 1550 persone a bordo, 712 erano internati civili italiani e sulle 805 vittime totali purtroppo 446 sono nostri connazionali imbarcati sul vascello, loro malgrado.
Un terzo delle vittime piemontesi era monferrina
Con la dichiarazione di guerra italiana alla Francia e alla Gran Bretagna, infatti, il Governo britannico diede il via alla politica del Collar the lot, per cui furono rastrellati casa per casa quasi 10000 emigrati italiani – i maschi tra i 16 e i 75 anni – e internati, perché si temeva che potessero svolgere attività di spionaggio sul suolo britannico. Si decise anche di smistarli in campi d’internamento in Canada e in Australia. L’Arandora Star, salpata da Liverpool il 1° luglio 1940, era appunto diretta in Canada. Sebbene le navi di internati, per la Convenzione di Ginevra, fossero equiparate a navi ospedale, essa non recava il contrassegno della Croce Rossa né era scortata: fu così scambiata per una nave che trasportava armi o soldati e silurata. Il Piemonte, nella triste classifica delle vittime, è stata una delle regioni italiane più coinvolte: delle 60 vittime piemontesi (si contano poi tra i 16 e i 20 sopravvissuti) quasi un terzo era nato in Monferrato, che è la zona più colpita insieme con il Canavese.
I relatori del convegno
Il programma prevede gli interventi della storica Maria Serena Balestracci, della scrittrice Maura Maffei, di Terri Colpi (University of St. Andrew), Romeo Broglia (Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi), Alessandro Cardinali (Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo), Giuseppe Conti (Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi), Giancarlo Libert (Circolo Culturale i Marchesi del Monferrato), Lino Pettazzi (Sindaco del Comune di Fubine), Pier Luigi Previ (Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi), Luigi Sergio Ricca (Sindaco di Bollengo) e di Luciana Genero (Associazione Piemontesi nel Mondo). Interverrà, per i saluti iniziali l’Assessore Gigliola Fracchia che sottolinea: «Quanto sia importante divulgare le vicende storiche preservando la memoria delle numerose vittime provenienti dal nostro territorio che hanno ricevuto una morte ingiusta e imprevedibile, subendo le vicende della storia».