Casale: Musei Ebraici accessibili a tutti
CASALE - Oltre a essere già quasi totalmente accessibili a chi ha difficoltà motorie, ora i musei del complesso ebraico di…
CASALE – Oggi, nei locali della Comunità Ebraica di Casale, sono stati inaugurati i nuovi percorsi di visita ai musei, dedicati e appositamente pensati per i portatori di diverse disabilità.
Tra gli illustri ospiti anche Noemi Di Segni, presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).
Di seguito alcuni passaggi del suo intervento.
Sabato, dopodomani, si riavvia il ciclo della lettura biblico ripartendo dalla genesi. Il buio. La luce. L’uomo. La responsabilità dell’uomo. Il giardino di Eden.
Questo luogo – Casale e il suo museo – è in qualche modo un recupero di quel palmo di paradiso in terra, nel fermo immagine appena prima di lasciarlo. Per la luce che accoglie, che condivide, per i valori del sapere e del riconoscere.
In questi giorni ciascuno di noi deve essere portatore di luce e responsabilità. All’appello-domanda di dio “dove sei? Aiechà” dobbiamo tutti saper rispondere “hineni” eccomi.
Casale: Musei Ebraici accessibili a tutti
CASALE - Oltre a essere già quasi totalmente accessibili a chi ha difficoltà motorie, ora i musei del complesso ebraico di…
L’ebraismo e le vicende ebraiche vivono costantemente di barriere – o frapposte da altri o nelle difficoltà di comunicare e fare capire chi siamo. Questo progetto offre quel superamento di barriere e attraverso un linguaggio dedicato arriva a condividere saperi e culture, oggetti e informazioni che riguardano la nostra storia e cultura.
Se che ha una limitazione fisica riesce a raggiungere questo sapere – e lo potrà fare ancor più con questo magnifico allestimento – non diamo per scontato che sia finito o non ci sia da fare per rimuovere barriere ideologiche agli altri vedenti.
Desidero ringraziare tutti per l’ideazione, impegno, realizzazione. Sono orgogliosa come di essere qui come Ucei per partecipare a questo momento che interrompe l’incubo che stiamo vivendo da giorni. Questi spazi aiutano a recuperare fiducia nell’umanità. Sperare che quel buio di “tohu vavohu” non torni , sapere che ciascun lume acceso è condiviso e illumina le menti e il volere di convivenza e civiltà. E il vostro esempio illumina altri.
Non so quanto musulmani vivono qui a Casale, ma naturalmente oltre a rassicurare la comunità di Casale sull’impegno alla sicurezza e proteggere questo complesso di beni e persone da ogni rischio; proprio a loro in particolare vorrei rivolgere il mio appello ad aprir gli occhi, a non essere ciechi o accecati da odio, a distinguere il bene dal male perché uscendo dell’Eden questo abbiamo acquisito e questo il monito che ci ha ribadito il nostro comune dio – scegli la vita, sappi distinguere il bene dal male. Noi l’impegno ad arginare male e odio lo sappiamo gestire e grazie alle forze dell’ordine e agli amici della comunità di fa insieme rete di bene – ma a loro auguro di arginare il male che si avvicina alle moschee, certa che nessuno di loro vorrebbe vedere qui Hamas e le atrocità, che non hanno bisogno di nessuna traduzione per essere comprese.
Le parole i linguaggi nascono da esperienze per comunicare – non so nel linguaggio Lis se esiste la parola pogrom, Shoa, massacro che nuance abbia – A quanto accaduto sarà dato un nome, un termine, una connotazione identitaria e diventerà memoria che si andrà a stratificare con quella dolorosa di 80 anni fa, che dobbiamo ricordare, e del buio medioevale. Noi possiamo essere piccole luci e questo ci unisce qui oggi.