Casale, una giornata da Quadrilatero
Domenica le celebrazioni delle quattro squadre e dei loro campioni
CASALE – Metti un giorno a tavola con Monzeglio che tira fuori un inedito contratto firmato per il Torino dal 1927 al 1930, una chiacchiera tira l’altra e sopraggiunge Staccione che ti racconta il suo anno Nerostellato della stagione 1928/29 e poi, col cuore in gola, ti spiega di quel fratello mediano che ha lasciato cuore e polmoni tra Torino, Firenze e Cosenza per poi perdere la vita a Mauthausen. Ti sposti leggermente e senti Banchero che ripercorre episodi curiosi della sua esperienza di calciatore ad Alessandria tanto quanto a Genova, e poco più in là Piccaluga Angelo sorride pensando che a Modena, in serie A, la domenica mattina mangiava una minestra con l’uovo, prendeva la borsa con la divisa personale e a piedi andava allo stadio!
Carcano e il quinquennio bianconero alternato alla scuola alessandrina sono alla tavola rotonda e il Caligaris che sorride e che al quinquennio ci è arrivato ma da Casale pare Re Artù; Piola corruccia le sopracciglia per ricordare di preciso quanto gol ha fatto a Vercelli e Mattea, sorridendo, racconta che se non fosse stato per la federazione ed il veto al professionismo lui sarebbe andato al Genoa!
A fine pranzo ecco i saluti di rito ed il rientro al Museo Nerostellato, del quadrilatero per l’occasione, per ammirare ancora quei personaggi impressi in immagini che gli hanno donato l’immortalità assieme all’ aurea del mito.
Tra i discendenti hanno realmente rivissuto i campioni di quel quadrato di terra che fece da contraltare a Genova, Milano e Torino; oggetti introvabili e pezzi unici come la maglia che Bertinotti indossò nella stagione dello scudetto Nerostellato (13/14) o la stupenda casacca grigia che Milano II indossò nel 1915, e poi la medaglia di Staccione per lo scudetto del Torino 26/27, il bilancio del Novara per l’annata 23/24; il guru delle statistiche, carriere e tabellini in particolare, Fabrizio Schmid direttamente da Trento; l’ artista alessandrino Alberto Ravetti che su tela ha messo le emozioni di un evento unico nel suo genere; Bavastri, Giovannelli e Bellingeri di museo grigio, probabilmente uno dei migliori siti dedicato alla storia di una squadra di calcio; le pubbliche cariche delle quattro città più Panathlon e un esponente della Lnd, il tutto nell’atmosfera della Krumireria Corino di Casale.
La seconda edizione è andata alla grande e già si lavora alla terza, in una nazione poco incline alla celebrazione del passato questo gruppo di appassionati ha gettato il sassolino nello stagno, che sia il caso di andargli dietro? Il blasone del Quadrilatero lo impone!