Deambrogio: «I giovani ascoltino Don Milani invece di Sangiuliano»
La presa di posizione del segretario regionale del Prc
TORINO – «Le recenti esternazioni, di fronte all’altare della patria, del ministro Sangiuliano lasciano senza parole – dichiara Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC per il Piemonte e la Valle d’Aosta – Verrebbe da consigliargli un robusto corso di storia, ma è del tutto evidente che la sua è una operazione di velenoso revisionismo storico, a cui la sua parte politico peraltro lavora da tempo. Secondo lui i giovani dovrebbero recarsi all’altare della patria perché lì affondano le radici della nostra Repubblica, quelle su cui plasmare l’identità delle giovani generazioni. Un ministro della Repubblica dovrebbe sapere che le radici del nostro vivere comune odierno stanno altrove, stanno in quella Costituzione, antifascista e nata dalla resistenza su cui lui stesso ha giurato».
Prosegue Deambrogio: «La carta comune che, tanto per fare un esempio di assoluta attualità di fronte ad un mondo in fiamme e vicino a un terzo conflitto mondiale, ripudia la guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti. La grande mattanza industriale che fu la Prima guerra mondiale mandò a morire il fior fiore delle giovani generazioni, povera gente semplice cancellata dalla faccia della terra in nome di logiche nazionalistiche e imperialistiche. Gli studi su quel periodo abbondano e se i giovani, gli studenti desiderano andare a Roma di fronte all’altare della patria dovrebbero accedere a quel materiale per allontanarsi dalla mefitica retorica patriottarda a cui li vorrebbe indurre il ministro. Siamo vicini al 4 novembre, ma non c’è proprio nulla da festeggiare. Basti pensare che la “vittoria” di allora, con il suo costo pesantissimo di morti, ci fu verso stati che oggi sono nostri partner nell’Unione Europea. Semmai ci sarebbe proprio materia per riflettere su come noi e quest’ultima non siamo in grado di esercitare nessun ruolo per disinnescare i vari conflitti in atto».
«Meglio Don Milani»
«Agli studenti, ai giovani, dunque consiglio di non ascoltare il Ministro – conclude Deambrogio – ma semmai don Lorenzo Milani, il quale ebbe parole definitive di fronte alle logiche militaresche e di guerra: l’obbedienza non è più una virtù. Vale la pena di seguire il suo insegnamento».