Maimonide in Comunità Ebraica a Casale domenica
Con Roberto Gatti, Davide Assael e Annamaria Ariotti
CASALE – Si torna a parlare di filosofia nella stagione culturale del Complesso Ebraico di Casale Monferrato. Dopo l’affollatissimo incontro dedicato a Spinoza all’inizio dell’anno, in vicolo Olper, domenica 5 novembre alle ore 16.00, è la volta di un altro pensatore che nasce nella tradizione ebraica. Anzi, una figura ritenuta tra i più grandi pensatori medioevali, capace di utilizzare il pensiero ebraico per perpetrare la conoscenza della filosofia classica: Mosè Maimonide.
L’occasione è l’uscita del volume “Norme sui fondamenti della Torà – Maimonide tra Gerusalemme, Atene e La Mecca. Incontri fecondi nel mondo medievale” edito da Giuntina Editore. La traduzione è a cura di Roberto Gatti che domenica in Sala Carmi ne disquisirà con gli stessi studiosi che avevano coinvolto il pubblico all’incontro su Spinoza: Davide Assael, scrittore, storico della filosofia, Presidente dell’Associazione Lech Lechà, per una filosofia relazionale e voce della trasmissione di RaiRadio3 Uomini e profeti; accanto a lui ci sarà Annamaria Ariotti ben conosciuta a Casale Monferrato per essere stata a lungo docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico della città.
Roberto Gatti si occupa da tempo di filosofia ebraica medievale, con riferimento in particolare alle correnti del neoplatonismo e aristotelismo e alla ricezione ebraica di Averroè. Ha trascorso periodi di studio presso la Hebrew University of Jerusalem e alterna questa attività di ricerca a quella di insegnamento di filosofia e storia in un liceo di Asti. Attualmente si sta occupando del tema delle fonti ebraiche di Spinoza.
Mosè Maimonide
Una di queste fonti è proprio il protagonista dell’incontro: Mosè Maimonide visse a Cordova tra il 1135-1204 e scrisse in arabo la sua opera filosofica più famosa “Guida dei perplessi”. Il volume che si presenta a Casale costituisce invece il testo inaugurale del Mishnè Torà, l’innovativo codice halakhico (la trasposizione normativa della legge ebraica) di Maimonide. Prima di intraprendere la sistematizzazione dei precetti della tradizione ebraica, l’autore vi espone i criteri e le linee guida di questa operazione. Si tratta di impiegare idee della filosofia greco-araba applicandole all’ebraismo, nella profonda convinzione che «la verità è una e da tutti i lati concorda con se stessa». In questo modo, però, non è solo “Gerusalemme a mutare”. La stessa Atene cambia di segno, finendo con il diventare, proprio grazie all’ebraismo, una sorta di amore intellettuale nei confronti del Dio ineffabile. Un libro in cui si esprime la doppia fedeltà di Maimonide verso l’ebraismo e la filosofia e che propone una coesistenza tra queste due dimensioni che – per quanto difficile e precaria – risulta altamente creativa