Zemide: «Per Am+ la qualità del servizio viene prima di tutto!»
Arera ha premiato l'azienda con 900mila euro per gli alti standard del servizio
CASALE – Dopo il ‘caso’ dell’acqua del rubinetto bianca a Casale di qualche giorno fa, il presidente di Am+ Massimo Zemide chiarisce la vicenda, con un lungo intervento.
Il caso dell’acqua bianca a Casale
«Prendo spunto dall’allarme suscitato la settimana scorsa dal fatto che in alcune zone della città fuoriuscisse dai rubinetti acqua dall’aspetto biancastro per tranquillizzare tutti gli utenti di Am+. Il fenomeno è stato causato dall’immissione accidentale di aria nelle tubature durante un normale intervento di manutenzione degli impianti. Una volta riportata in pressione la rete l’aria si è mescolata all’acqua e ha dato la colorazione bianca che però dopo pochi secondi, una volta che acqua e aria si separavano, spariva. Vorrei sottolineare come gli uffici abbiano provveduto, già dopo poche segnalazioni pervenute (Una nota da Am+ Spa ci è pervenuta alle 10.05 di venerdì 27 ottobre scorso, dopo però circa un giorno dal nostro primo articolo sulla vicenda, di giovedì 26, nel quale tuttavia era già inclusa una spiegazione fornitaci dagli uffici, direttamente interpellati dalla nostra redazione ndr), a predisporre l’adeguata e tempestiva azione informativa volta a tranquillizzare l’utenza» commenta Zemide.
«Sono partito da questo spiacevole ma innocuo episodio per ribadire che per AM+ la qualità del servizio viene prima di tutto. Questo significa che tutti gli aspetti del cosiddetto Servizio Idrico Integrato sono per noi assolutamente importanti. Dal emungimento dell’acqua dalla falda attraverso pozzi che arrivano a prelevare a grande profondità per avere una risorsa già priva di impurità fino al momento nel quale l’acqua viene reinmessa in natura dopo essere stata depurata. Nel mezzo di tutto questo c’è un grande lavoro per fare in modo di mantenere costantemente sotto controllo la qualità dell’acqua, per fare in modo che arrivi a tutti in quantità sufficiente , che ne vada persa la minor quantità possibile nel trasporto attraverso una rete di centinaia di chilometri di tubature, che una volta utilizzata questa venga correttamente raccolta per essere portata ai depuratori. Dietro tutto questo c’è anche un enorme mole di lavoro tecnico ed amministrativo che svolgono gli uffici per governare una tale complessa macchina. Bene, tutto questo lavoro AM+ lo fa ventiquattro ore al giorno e lo fa anche talmente bene che gli viene riconosciuto anche da chi ha il compito di verificarne l’attività».
I premi di Arera per Am+
«È giusto che tutti sappiano che Arera, l’organismo statale che controlla la nostra attività, ci ha riconosciuto dei cosiddetti “premi” in diversi settori della nostra attività, risultando per 3 indicatori su 6 nella classe A di eccellenza» prosegue Zemide elencandoli:
- Nella distribuzione dell’acqua potabile: per le minime sospensioni nell’erogazione del servizio acquedotto alla popolazione;
- Nello smaltimento dei fanghi di depurazione: per non aver smaltito fanghi derivanti dai processi di depurazione delle acque reflue in discarica (ovvero come rifiuto), ma averli destinati ad un riutilizzo come sottoprodotto;
- Nella depurazione delle acque: per la qualità delle acque depurate restituite all’ambiente.
«Tali premi, che ammontano a oltre 900mila euro, di natura economico/finanziaria, dovranno essere investiti sul nostro territorio per mantenere elevati gli standard di gestione – conclude il presidente – Ci tenevo a far sapere a tutti che AM+ è un azienda sana e ben gestita che viene additata ad esempio da tanti operatori del settore, che è una realtà con parametri di qualità ai vertici a livello nazionale in diversi settori. Mi piace pensare che, sapendo quanto vi ho illustrato, ora tutti siamo più consapevoli di cosa si cela dietro il semplice gesto di aprire un rubinetto».
