Sanità, Deambrogio attacca il ministro Schillaci sulle assunzioni
L'invettiva del segretario regionale del Prc
CASALE – Duro intervento del segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista Alberto Deambrogio contro il ministro della Salute Orazio Schillaci: «Le recenti dichiarazioni, secondo cui molte regioni non hanno superato il tetto di spesa per le assunzioni e quindi hanno margine per poter assumere, sono francamente risibili e dimostrano un approccio del ministro assolutamente astratto, ignorante delle situazioni reali e soprattutto negazionista rispetto alle proprie responsabilità».
Continua Deambrogio: «La situazione Piemontese, come del resto altre, dice nei fatti una cosa ben diversa: se i soldi per le assunzioni non si riescono a spendere totalmente una motivazione profonda c’è. Intendiamoci bene, secondo i dati diffusi dalle Asl assommano a più di 1200, oltre il turn over, le unità necessarie per coprire le esigenze di medici. Va detto poi che da questo dato mancano clamorosamente i fabbisogni provenienti da Città della Salute e ASL di Alessandria.
Questo detto, occorre dire che se tutte le risorse per le assunzioni non si riescono attualmente a spendere in Piemonte dipende da alcune motivazioni ben precise. In primo luogo Schillaci fa finta di non sapere che i vari concorsi per assumere nuovo personale medico vanno spesso deserti. Perché? Da troppo tempo non si è fatta la giusta programmazione utile a far crescere il numero di medici sufficiente, a iniziare da come si è gestito il percorso universitario.
A parte questo motivo a me pare che ce ne sia un altro, molto importante, ma assolutamente oscurato. Si è mai chiesto Schillaci perché stiamo assistendo a una vera fuga dal sistema sanitario pubblico? Siamo di fronte a una vera degenerazione finale in questo senso: le persone se ne vanno, vanno verso il privato perché lavorare nel pubblico diventa sempre più difficile e meno attrattivo.
Il Governo, di cui Schillaci fa parte, proietta il nostro Servizio Sanitario Nazionale in coda a ogni classifica europea rispetto al rapporto tra Fondo Sanitario e Prodotto Interno Lordo. Lungo questa strada non si potranno incontrare nuove professionalità disponibili a scommettere sulla sanità pubblica.
Conclude: «Infine occorre dire che la sacrosanta richiesta di avere una sanità pubblica finanziata al miglior livello europeo, cosa su cui Schillaci e il suo governo segnano una distanza siderale, non è richiesta sufficiente. Senza una vera riforma di sistema, che tolga finalmente di mezzo per esempio fondi privati, sanità integrativa, intra moenia, bisogna sapere che i soldi in più finirebbero per finanziare un sistema malato e malamente orientato verso il privato».