Domenica 12 novembre è Sant’Evasio, patrono di Casale Monferrato
La storia del martire, già vescovo di Asti
CASALE – Domenica 12 novembre Casale Monferrato celebra Sant’Evasio. Qual è la storia del Santo Patrono della capitale del Monferrato?
È fondamentale partire dicendo che, data la scarsa quantità di fonti, la sua vita e la sua storia sono comunque avvolte da un alone di mistero. San t’Evasio nasce vicino a Benevento verosimilmente intorno al 300. Il primo incarico di prestigio per lui sarebbe arrivato verso i 30 anni, con Papa Dionisio che lo consacrò Vescovo in Piemonte, ma ad Asti, dove resto per i successivi 28 anni.
L’arrivo a Casale
L’approdo a Casale è dovuto al perseguimento dei pagani: per questo si rifugiò alle rive del Po nella città che allora si chiamava Sedula. Con lui, portò anche le reliquie di San Lorenzo, in onore del quale fece costruire una cappella i cui resti sono ancora oggi visitabili nel Duomo a lui dedicato.
È proprio davanti alla chiesetta che Evasio trovò la morte presumibilmente il 1° dicembre all’età di circa 62 anni per ordine del prefetto Atubolo, durante le persecuzioni di Diocleziano. Con il futuro Patrono monferrino, caddero anche il diacono Projetto e 145 fedeli. Sant’Evasio è Patrono della città e della diocesi di Casale e le sue reliquie riposano nella grande Cappella nella Cattedrale.
Perchè il 12 novembre?
La festa di Sant’Evasio viene celebrata il 12 novembre per ricordare il ritorno da Alessandria in città nell’anno 1403 – per opera del condottiero Facino Cane – delle reliquie del santo che erano state trafugate dagli alessandrini insieme al galletto civico (che ancor oggi svetta sul Municipio) nel sacco del 1215, quando fu devastato anche il Duomo.
Evasio, santo ma anche… Moscato
Come detto, oltre che in riva al Po Sant’Evasio lasciò un segno indelebile anche nell’Astigiano: è stato vescovo per quasi 30 anni e ancora oggi – in una terra rinomata a livello internazionale per i vini – il suo nome è fortemente legato a diverse annate di Moscato d’Asti.
La chiesetta di Pozzo Sant’Evasio
Non solo il Duomo di Casale porta il nome del suo patrono. Una chiesetta insieme a una serie di abitazioni dà infatti vita a quella zona della città che viene idealmente identificata dai casalesi come Pozzo Sant’Evasio. Il nome arriva da una leggenda secondo la quale, sulla strada che da Asti porta a Casale, l’allora vescovo astigiano dimenticò il bastone nei pressi del comune di San Giorgio. Una volta che il fedele sacerdote Natalino andò a recuperarlo, si accorse che il bastone, piantato nella terra, era fiorito e che nelle vicinanze sbocciò un’abbondante polla d’acqua. Proprio in quel luogo, secoli dopo, sorse per volontà di un devoto, la cappella che ancora oggi vediamo.
Una visita al Museo per conoscere il Patrono di Casale
Domenica 12 alle 10.30 il Museo Civico organizza una visita guidata presso gli spazi museali che sarà dedicata a Sant’Evasio, vescovo e martire, patrono della città. Ingresso gratuito.
L’appuntamento sarà realizzato in collaborazione con l’Associazione Casalese Arte e Storia ODV che, grazie all’intervento di Carlo Aletto, tratterà ipotesi storiche e agiografiche sulla figura del santo.
Visitando il museo sarà possibile approfondire l’osservazione e la conoscenza di alcune opere della Pinacoteca, che testimoniano la diffusione dell’immagine del santo nel territorio casalese: in particolare il dittico Volpi nella sala Noemi Gabrielli, lo stendardo dell’Oratorio del Gesù, il settecentesco modellino della cappella di Sant’Evasio ed un ritratto realizzato da Pietro Francesco Guala ed esposto per l’occasione.
L’ingresso all’iniziativa sarà gratuito e non è necessaria la prenotazione.
Non solo Casale
La figura di Sant’Evasio è conosciuta non solo nel Casalese e nel Monferrato ma anche nel Comasco e nel Bergamasco. È infatti il santo Patrono di altre due città: Pedrengo (BG) e Bizzarone (CO).