Deposito Nucleare. Pane: «Nessuna autocandidatura prima della Cnai»
ROMA - Questa mattina la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame, in sede referente, della proposta di legge di modifica all’articolo…
CAMINO – Il sindaco di Camino, Giorgio Rondano, interviene sui temi del deposito delle scorie nucleari e commenta l’ipotesi – chiarita ieri in una nota dal sindaco Daniele Pane – della cosiddetta “autocandidatura” di Trino.
Deposito Nucleare. Pane: «Nessuna autocandidatura prima della Cnai»
ROMA - Questa mattina la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame, in sede referente, della proposta di legge di modifica all’articolo…
«Colpisce leggere ormai ogni giorno sui quotidiani che il comune di Trino Vercellese si candida come, unico comune in Italia, ad ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive senza mai sentire una netta smentita con una altrettanto netta presa di posizione contro tale eventualità – spiega Rondano – Non faccio alcuna polemica ma come sindaco di Camino dico che è improponibile che si torni a parlare di nucleare nei nostri territori. Camino ha già fatto la sua parte subendo la centrale nucleare E. Fermi, posizionata in linea d’aria più vicino all’abitato di Camino che quello di Trino».
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Prosegue Rondano: «Camino ha già subito oltremodo l’impianto nucleare Enrico Fermi in quanto siamo sempre stati considerati comune confinante al comune di insediamento della centrale subendone anche i relativi scompensi, quando in realtà Camino è un comune sede di centrale nucleare, ciò dovuto ad alcuni manufatti a servizio della centrale insistenti sul nostro territorio. Forse è arrivato davvero il momento di dire basta e dire “NO” ad altri insediamenti che abbiano a che fare con il nucleare nei nostri territori. Il mio tono non vuole essere provocatorio ma molto fermo e ci faremo garanti perché la nostra contrarietà possa giungere nei palazzi dove si decide. Perché qui sono in gioco la vita, la salute e il futuro del nostro territorio».
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«Mi sembra davvero inverosimile che dopo lunghi studi per arrivare a censire i luoghi più idonei ad ospitare tale impianto si butti tutto nel cestino e si possa accontentare il consenso di un comune solo perchè il sindaco alza la mano dicendo io potrei ospitarlo. Oggi siamo testimoni del lungo percorso di rigenerazione e di riscatto di questo territorio Caminese e di tutto il Basso Monferrato e non vogliamo che i tanti sforzi fatti in questi ultimi anni vengano vanificati. Sino a pochi anni fa sembrava che il Basso Monferrato fosse un luogo senza valore, senza alcuna possibilità di ridarsi una connotazione importante nel panorama Piemontese. Vi è stata poi una lievitazione sociale, lenta e graduale che ha cancellato questa situazione di compressione e lentamente si è riusciti a trasformare quel senso di frustrazione in orgoglio di appartenenza, in autostima, in protagonismo. Si è passati da una condizione di spettatori a quella di attori, da comparse a protagonisti perché si è trovato nella cultura, cioè nella consapevolezza di vivere in un territorio dai connotati unici, la ragione di esprimere la responsabilità civile di continuare a costruire storie e a costruire futuro» va avanti il primo cittadino caminese.
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«Il Monferrato ha preso consapevolezza che anche le aree cosiddette interne hanno un valore fatto di paesaggi, accoglienza e tranquillità, enogastronomia e cultura. I nostri territori non si prestano ad un turismo di grandi numeri ma piuttosto ad un turismo di qualità più adatto ai nostri borghi e alle nostre genti, il “turismo responsabile” rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle culture locali. Camino per mantenere il suo territorio incontaminato, con l’ultima variante strutturale del piano regolatore ha rinunciato ad avere una “zona industriale” rinunciando anche ai relativi benefici che sarebbero arrivati nelle casse del comune, pertanto non lasceremo che “per un tozzo di pane” il nucleare ritorni tra noi e ci faccia diventare un territorio, da cui è meglio starne lontani» conclude Rondano.