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    Pip5.
    Alberto Drera (Lega)
    Politica
    21 Novembre 2023
    ore
    10:13 Logo Newsguard
    Il commento

    Pip5. Drera punge le minoranze: «La vostra è frustrazione»

    Le parole del capogruppo leghista a Casale

    CASALE – Nell’ultima seduta di consiglio comunale a Casale, la discussione è stata principalmente dedicata al piano delle alienazioni. Tema cardine il Pip5, area nella zona Sud-Est della città che da una ventina d’anni si era voluto destinare a insediamenti industriali ma che, dopo un nulla di fatto lungo due decenni, si proverà a vendere (a prezzo ribassato rispetto a quanto già “decurtato” pochi anni fa, da 54 a 36 euro al mq) per l’ipotetica creazione di un parco fotovoltaico.

    Così il capogruppo della Lega Alberto Drera commenta l’accaduto: «La vicenda del Pip 5 (Piano per gli Insediamenti Produttivi) inizia nel settembre 2001 con la sua costituzione e ha visto succedersi diverse amministrazioni che, a più riprese, hanno cercato di vendere i diversi lotti presenti senza riuscirci. Chi oggi siede tra i banchi della minoranza ha ricoperto nel corso degli anni diversi incarichi: sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza. Molti di loro hanno dunque gestito, a vario titolo, quell’area e li accomuna un aspetto: non essere riusciti a vendere un singolo lotto del Pip 5» spiega.

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    «Le esigenze del mercato attuale»

    «Con la delibera approvata durante l’ultimo Consiglio comunale, questa amministrazione ha dimostrato ancora una volta di differenziarsi dalle precedenti, provando a intercettare le esigenze del mercato attuale, provando a rendere maggiormente appetibile un’area che da più di 20 anni risulta, di fatto, invenduta. Le aziende che oggi si interessano ad aree analoghe a quella in oggetto, si occupano prevalentemente di logistica o di energia pulita, più specificamente di pannelli solari. Entrambe le due fattispecie necessitano di avere a disposizione grandi spazi per potere iniziare il proprio business e di alcune peculiarità dei luoghi in cui decidono di insediarsi – prosegue – La delibera approvata in consiglio cerca di intercettare le esigenze del mercato attuale, rendendo appetibile agli investitori un’area che negli anni non ha riscosso i favori di questi ultimi. Si è previsto quindi di predisporre un unico grande lotto e di indire un’asta pubblica per vendere quel bene. Oltre a ciò, si è anche abbassato il prezzo di quel terreno, così da renderlo maggiormente attrattivo. Rimane comunque il vincolo per il Comune di non venderlo ad un prezzo inferiore a quanto è stato speso per l’acquisizione e l’urbanizzazione dello stesso; vincolo che, nell’eventualità, sarà ovviamente rispettato».

    L’ipotesi di danno erariale

    Continua Drera: «La minoranza ha attaccato in modo veemente e ha sottolineato che, con questa delibera e con la rimodulazione del prezzo, il Comune venderebbe il bene in perdita. Il rilievo dimostra come i consiglieri di minoranza non abbiano compreso la delibera e non siano stati attenti a percepire le dinamiche che la riguardano; ad esempio, è sfuggito loro come gli oneri di urbanizzazione dovranno essere corrisposti anche dai privati che hanno terreni in quell’area e al fatto che la strada che percorre quella zona rimarrà un patrimonio del Comune. L’atteggiamento minaccioso con cui si sono posti, per tutta la seduta, i consiglieri di minoranza, che a vario titolo hanno fatto emergere velatamente (ma non poi così tanto) la possibilità che si potesse configurare la fattispecie del danno erariale, è molto grave. Prima di rivolgere certe accuse sarebbe meglio comprendere a pieno la delibera. Molto probabilmente i toni che sono stati usati sono proporzionati alla frustrazione derivante dal fatto di non essere riusciti a vendere un singolo lotto di quell’area in più di 20 anni. Comprendiamo come possa essere spiacevole essere posti di fronte alla realtà e come, spesso, possa essere fastidioso».

    «Come Lega riteniamo che se questa Amministrazione riuscisse nel suo intento, sarebbe un fatto estremamente positivo, perché si incasserebbero oltre due milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per progetti ed iniziative utili alla cittadinanza – conclude il capogruppo leghista – Le basi sono state poste e abbiamo dato il nostro contributo affinché quest’area fosse spendibile sul mercato. Ora non ci resta che attendere di vedere se riusciremo a differenziarci dai nostri predecessori o se ai fallimenti delle precedenti Amministrazioni se ne aggiungerà un altro».

     

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