Deambrogio (Prc) vs. Pichetto sulle bollette: «È contro i più deboli»
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato la decisione di non prorogare il regime del cosiddetto mercato tutelato dell’energia
CASALE – «La decisione illustrata da Pichetto – ha dichiarato il segretario piemontese del PRC-SE Alberto Deambrogio – mostra il carattere spudoratamente antisociale del Governo di cui fa parte. Il rifiuto senza appello, da parte sua, di consentire una nuova proroga del mercato tutelato dell’energia metterà in estrema difficoltà milioni di persone, in particolare i soggetti più fragili economicamente, gli anziani, gli abitanti di ogni periferia».
«Pichetto dice che i fragili verranno tutelati, ma per fare questo bastava prorogare il regime esistente. In realtà la bolletta energetica diventerà un problema enorme per chi già oggi vive le acrobazie di una vita tra basse pensioni, bassi stipendi, stato sociale ridotto al minimo. Chi ci guadagnerà ulteriormente saranno le compagnie energetiche».
«I dati Istat di luglio di quest’anno dicono che a fronte di un crollo del prezzo del gas del mercato tutelato, quello sul mercato libero è rincarato del 28,3% in un anno – prosegue Deambrogio – Profitti alle stelle per le compagnie, quelle che Pichetto e suoi si guardano bene dal tassare maggiormente. A questo punto si tratta di far sentire alta la voce dell’indignazione contro questa scelta e organizzare una risposta di massa in grado di confrontarsi con l’idea di superiorità impunita su cui veleggia questo Governo».
Deambrogio: «Giustizia sociale e tutela ambientale»
«Questo tipo di azione – ha concluso Deambrogio – può assestarsi non solo su una linea di difesa. È notizia di questi giorni che l’Unione Europea ha varato una misura che permette un allargamento della possibilità per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili e per gli autoconsumatori. Una buona occasione per organizzare le persone che, ad esempio, abitano gli stabili di edilizia popolare, perché per loro in prospettiva si potrebbe determinare la fine dell’incubo delle bollette altissime attraverso la propria autonomia energetica. Oggi si può e si deve costruire una partita non solo in difesa, ma all’attacco: in gioco c’è la giustizia sociale unita alla tutela ambientale. Il pubblico deve tornare a fare la sua parte sia a livello regionale, sia a livello statale, quello presidiato oggi dal ministro Pichetto, noto per aver finora boicottato esattamente le attuali comunità energetiche»