Ritardi e disagi: l’odissea dei pendolari sulla Alessandria-Casale
C'è una petizione per smettere di mostrare il biglietto finchè il servizio non migliorerà
ALESSANDRIA – Continuano le difficoltà degli studenti pendolari della tratta Alessandria-Casale.
A contattarci è M.P. 17enne di Alessandria che, residente a Casale, frequenta la quarta al Plana (Liceo Classico Eco) di Alessandria. «Per andarci, prendo tutte le mattine il treno (6.45 – 7.28), che è perennemente in ritardo (un’ora) o cancellato, almeno due volte a settimana – spiega – In questo inizio anno si è raggiunto l’apice della decadenza: già prima, la situazione (so di cosa parlo prendendo il treno da 4 anni) lasciava a desiderare ma ora, grazie a Trenitalia, sono riuscito a totalizzare 6 ritardi in appena 3 mesi e mezzo di scuola… in realtà, sarebbero molti di più ma alcune volte mio padre è riuscito a portarmi. Abbonamento di €25 a settimana, non proprio poco, sempre pagato».
«Mi sento penalizzato»
Quindi che fare? M.P. ha creato una petizione in cui invita gli altri pendolari esasperati a fare squadra nella protesta: «Mi sento penalizzato rispetto ai miei compagni che hanno la fortuna di potersi far portare in macchina in orario: non serve a niente promuovere l’utilizzo dei mezzi pubblici se non funzionano».
M.P. propone una protesta pacifica, che chiunque utilizzi la tratta si rifiuti di mostrare il biglietto o l’abbonamento al controllore fintanto che la situazione non arriverà a soluzione.
In due settimane sono già arrivate un centinaio di sottoscrizioni.