Deambrogio: «Sul nucleare il ministro lancia il sasso e nasconde la mano»
Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC-SE, torna a punzecchiare il ministro Gilberto Pichetto Fratin
TORINO – Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC-SE, torna a punzecchiare il ministro Gilberto Pichetto Fratin: «Da una deludente COP 28, dove si evince che l’economia globale non si tocca e si va avanti a bruciare fossili e rilanciare il nucleare, il ministro Pichetto ha fatto la sua proposta: reattori di quarta generazione, costruiti da privati».
«Il ruolo svolto dal nostro Paese alla COP 28 – ha dichiarato Deambrogio – è quello di un soggetto che ha scelto le terze file di una retroguardia. Non c’è dubbio che l’Italia non sia in grado di prospettare un cambio di passo vero rispetto alle esigenze drammatiche di tagliare le emissioni, ripensando al proprio modello produttivo e sociale».
Prosegue Deambrogio: «In questo contesto il ministro Pichetto non se l’è sentita di evocare un nuovo nucleare di stato, forse perché ha capito che l’aria che tira, da questo punto di vista, non è delle migliori. Allo stesso tempo ha detto a chiare lettere che l’atomo non si abbandona, ma che dovranno essere i privati a farsene carico, con il pubblico come elemento regolatore. Insomma: Pichetto lancia il sasso e nasconde la mano».
«Al di là del fatto che vorrei proprio vedere quale azienda privata abbia voglia di imbarcarsi negli investimenti necessari, resta sempre che un reattore di quarta generazione lo si deve piazzare su un territorio e che le popolazioni di quel territorio avrebbero molte cose da obiettare. In ultimo voglio ricordare la produzione di scorie, che ci sarebbe eccome. Quindi quel che Pichetto evita di dire si può sintetizzare così: il prossimo deposito unico nazionale non servirà a stoccare solo le scorie del nucleare pregresso, ma si dovrà ingrandire per ospitare pure quelle del nuovo».
«Ma la Cnai?»
«Nelle esternazioni del ministro – ha concluso Deambrogio – non c’è traccia della possibile chiusura del percorso che dovrebbe produrre la CNAI. Egli lancia il cuore oltre l’ostacolo, sino a un certo punto, per sponsorizzare l’avvento di una nuova stagione dell’atomo, ma fa scena muta su un suo dovere. Intanto a Trino Vercellese c’è chi pensa alla soluzione, con buona pace di ragione, scienza e coinvolgimento democratico».
