Nicolò, piccolo bianconero doc che difende la maglia della Juventus
Classe 2017, da un mese fa parte del settore giovanile della società della famiglia Agnelli
CELLA MONTE – Dire di un bambino di 6 anni che sta vivendo un sogno è esagerato? Può essere, però certe emozioni, pure in tenera età, hanno sempre lo stesso sapore qualunque cosa reciti la carta d’identità. Come quelle che sta vivendo il piccolo calciatore Nicolò Patrucco, originario di Cella Monte, che da un mese è entrato a far parte del settore giovanile della Juventus. Lui, ultimo esponente di una famiglia dal midollo bianconero.
Nicolò, la Juventus dopo due provini
Già il nonno, mancato qualche anno fa, lo era e ovviamente lo è anche papà Diego: «Siamo sempre stati di fede juventina, Nicolò non ha potuto ‘vivere’ molto mio padre, però diciamo che la passione è stata tramandata».
Nicolò, classe 2017, hai iniziato a giocare a pallone qua in Monferrato, prima con il Turricola Terruggia e poi, fino a qualche settimana fa, con l’Accademia Casale: «È arrivata una chiamata per due provini che abbiamo affrontato senza aspettative, poi con un’altra chiamata ci hanno chiesto di prendere parte ad altri due allenamenti e alla fine la società ci ha fatto sapere di essere interessati a lui».
Una scelta facile ma allo stesso tempo anche complicata per diversi motivi, non ultimo la logistica e l’organizzazione del quotidiano: «Abbiamo deciso di fare quest’esperienza, da un mese si sta allenando a Vinovo e domenica nella prima apparizione ha messo a segno tre gol – racconta Diego con comprensibile emozione – Per ora sia noi genitori che lui ci stiamo ‘godendo’ quest’avventura: siamo consapevoli che col passare degli anni potrebbero nascere complicazioni varie, soprattutto per quanto riguarda lo studio, ma al momento abbiamo trovato una quadra».
Anche perché gli occhi illuminati di Nicolò che scarta il materiale tecnico bianconero è un’immagine chiara nella testa del papà: «Devo ammettere che è un altro mondo, si tratta di una società che lavora a livelli altissimi, che mette a disposizione anche un pulmino che parte ad Alessandria per raggiungere il centro sportivo. E per questo devo anche ringraziare l’Accademia Casale, che ha permesso a Nicolò di entrare in contatto col mondo del calcio».