Infernot, dalla geologia alle tradizioni
Alzino la mano quanti conoscono il termine Infernòt. Penso che più della media sappia che cos’è un infernòt. Per chi…
Con il sole che sorge a illuminare le verdi colline del Monferrato, la nostra Vespa si risveglia, pronta a portarci in un altro angolo nascosto di questa regione affascinante.
Dopo aver salutato la storica Olivola, ci dirigiamo verso Cella Monte, un borgo che promette di essere altrettanto affascinante e ricco di storie da raccontare. Mentre il motore ronza e la strada si snoda davanti a noi, ci immergiamo nella bellezza del paesaggio, anticipando le meraviglie che Cella Monte ha in serbo per noi.
Davanti a noi un paesaggio vitivinicolo incantevole, tra filari di viti che si estendono a perdita d’occhio. In breve tempo, accolti da una salita che si snoda dalla famosa Valle Ghenza, un luogo che evoca il profumo dei tartufi, di cui vi ho parlato nel mio precedente blog raggiungiamo il centro di Cella Monte .
Incastonato tra le dolci colline del Monferrato Casalese, è un piccolo borgo che racchiude in sé secoli di storia e tradizioni. La sua fama è legata ai pregiati vini come Grignolino, Barbera e Freisa. Ma non solo vino: le cantine scavate nella roccia, chiamate “infernot”, sono un patrimonio culturale di inestimabile valore. Queste cantine, un tempo rifugio ideale per la conservazione del vino, sono oggi luoghi di visita, dove è possibile abbinare la degustazione di vini locali con la scoperta di queste meraviglie sotterranee.
Infernot, dalla geologia alle tradizioni
Alzino la mano quanti conoscono il termine Infernòt. Penso che più della media sappia che cos’è un infernòt. Per chi…
Arrivati in Piazza Vallino, vediamo l’ingresso del Il Museo della Pietra da Cantoni. Questo museo è dedicato alla pietra arenaria chiamata “Pietra da Cantoni“, che è stata utilizzata per secoli nella costruzione di edifici, cantine e “infernot” nella regione del Monferrato. L’edificio del museo stesso è scavato in questa pietra, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e autentica. All’interno del museo, si possono scoprire gli strumenti utilizzati per lavorare la pietra, le tecniche di estrazione e lavorazione, e l’importanza culturale e storica della Pietra da Cantoni per la regione.
Mentre lasciamo alle spalle il Museo della Pietra da Cantone di Cella Monte, un’arcata ci accoglie svelando una vista mozzafiato: di fronte a noi, come un dipinto vivente, si erge il paese di Rosignano Monferrato.
Non a caso sembra un dipinto. Queste colline ispirarono Angelo Morbelli, un rinomato pittore italiano nato ad Alessandria nel 1853. Morbelli iniziò la sua carriera artistica nel campo musicale, ma a causa di una sordità progressiva, si rivolse alla pittura. Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Brera e divenne noto per le sue opere che spaziavano dalla storia al paesaggio. Nel corso degli anni, Morbelli adottò il Divisionismo e strinse amicizia con artisti come Leonardo Bistolfi e Giuseppe Pellizza da Volpedo. Ciò che rende speciale il suo legame con Rosignano è il fatto che Morbelli acquistò una casa nella frazione Colma, presso Rosignano Monferrato, e molti dei suoi quadri ritraggono questo luogo. Le sue opere, come “Giardino alla Colma” e “Dalla Colma”, sono testimonianze del suo amore e della sua connessione con questo borgo.
La sua vicinanza con Cella Monte e la somiglianza tra i due paesi li ha resi noti come i “paesi gemelli” del Monferrato. Piccoli paesi che di notte sembrano le case del presepe. Ogni anno, nel primo weekend di novembre, le strade di Cella Monte si animano con il “Festival Regionale del Tartufo Bianco della Valle Ghenza”, un evento che celebra il re della cucina autunnale. Ma non è solo il tartufo a dominare la scena gastronomica: salumi artigianali, agnolotti, fritto misto alla Piemontese e la bagna cauda sono solo alcune delle delizie che questo borgo ha da offrire.
Per gli amanti delle passeggiate, Cella Monte propone diversi percorsi. Noi li abbiamo camminati tutti sia quelli di Cella Monte che quelli di Rosignano Monferrato, tra i punti di ispirazione del pittore Angelo Morbelli. Ma Cella Monte non è solo natura e gastronomia. La sua storia affonda le radici nell’epoca romana, come suggeriscono le teorie sull’origine del suo nome. Che derivi dalle cantine “infernot” o dai piccoli monasteri chiamati “Celle”, una cosa è certa: visitare Cella Monte è come fare un salto indietro nel tempo.
Mentre il sole inizia a calare, tingendo le colline del Monferrato di sfumature dorate, riflettiamo sulle meraviglie che abbiamo avuto la fortuna di scoprire. Dalla profonda storia di Cella Monte alle opere d’arte e ai panorami mozzafiato di Rosignano Monferrato, ogni tappa del nostro viaggio ha aggiunto un nuovo capitolo alla nostra avventura in Vespa.
Ma come ogni buon viaggio, anche il nostro ha una destinazione finale. E quale luogo migliore di Camino per concludere questo meraviglioso percorso? Conosciuto per il suo imponente castello e i suoi panorami incantevoli, Camino promette di essere l’apoteosi perfetta per il nostro viaggio.
Quindi, cari lettori, mentre la nostra Vespa ronza dolcemente in attesa della prossima avventura, vi lasciamo con un pensiero: il viaggio è tanto importante quanto la destinazione. E nel Monferrato, ogni curva, ogni collina e ogni borgo racconta una storia che aspetta solo di essere scoperta.
Arrivederci a Camino, l’ultima tappa di questo indimenticabile viaggio in Vespa attraverso le meraviglie del Monferrato. Continuate a seguirci su Viagginvespa per farti ispirare su questo nuovo turismo lento, fatto di Vespa e di escursioni a piedi.
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