Santa Maria del Tempio: venerdì notte il rogo della Befana
Oggi alle 23.30
SANTA MARIA DEL TEMPIO – Oggi, venerdì 5 gennaio, alle 23.30, nella zona del Convento di Santa Maria del Tempio, la frazione “agricola” di Casale Monferrato, rivive la tradizione del rogo della “Vecia”, la Befana.
Sono 37 anni, dal lontano 1987, che accade. Davanti al caldo falò che rappresenta un nuovo inizio, un nuovo anno… Santa Maria sarà con il naso all’ insù a guardare le faville e a ricaricare le forze perchè all’orizzonte di questo 2024 si intravedono cambiamenti!
Sarà un anno impegnativo per la comunità di Santa Maria del Tempio, i suoi agricoltori, i volontari, per il Circolo Csen e la Parrocchia.
In questi giorni si è deciso il calendario degli eventi 2024, alcune tradizioni, alcune manifestazioni, pare possano saltare, a favore di un maggiore impegno verso Bucolicò: il museo dell’agricoltura a cui stanno lavorando a Santa Maria del Tempio ha bisogno di più attenzione e di sostegno. Occorre avanzare, e per poterlo fare occorre focalizzare le forze sul Museo e occorrono fondi. «Crediamo che una realtà come quella di Santa Maria del Tempio sia da preservare – spiegano dalla frazione – Crediamo che la forza stia nella condivisione e nell’impegno di tutti. Crediamo che le future generazioni meritino un mondo con radici, con storia e con tradizioni da conoscere e trasmettere. Crediamo che il Museo dell’Agricoltura sia un progetto di interesse pubblico, comune a tutti, non solo alla nostra piccola realtà. Noi siamo qui, a portare avanti l’impegno preso, e confidiamo di avere accanto le realtà del territorio».
In caso di maltempo l’evento si terrà sabato 6 alle 18.30.
Il rogo della Vecia di Santa Maria del Tempio
Era la fine del 1986 quando ad un gruppo di volontari di Santa Maria del Tempio venne un’idea. Organizzare un evento che consolidasse il legame tra il Piemonte, la propria terra, e il Veneto, terra d’origine di alcuni concittadini trasferitisi qui negli anni.
Nacque così il Pan&Vin. Manifestazione agricola con menu tipico veneto, portata principale pasta e fagioli, accompagnata da litri di buon vino e dai canti degli alpini, seguito dal grande falò della Vegia!
La “vecchia” che brucia, simboleggia la stella cometa che illuminò la strada ai Re Magi, ma anticamente rappresenta anche l’anno trascorso, dalle cui ceneri nascerà quello nuovo.
I dolci che porta la Befana rappresentano i semi, i doni dell’anno a venire, la scopa è lo strumento che serve per spazzare via l’anno vecchio, e le calze rotte rappresentano il cammino.
Perché è il momento in cui l’anno finisce ed è pronto a rinascere come nuovo.
Non a caso si usa dire “l’epifania tutte le feste porta via”: dopo il 6 gennaio, infatti, il contadino riprendeva i lavori agricoli a cominciare dalla semina, per dar vita ad un nuovo e, auguralmente, prosperoso raccolto.
E per capire se il raccolto sarà davvero prosperoso, e l’anno buono, tutti con il naso all’insù verso il falò per trarre i pronostici dalla direzione delle faville.
Pane e vino,
la pinza sotto il camino.
Faville a ponente pannocchie niente,
faville a levante
pannocchie tante