Regifting, il riciclo dei regali di Natale
Mentre da noi, il 26 dicembre, si celebra Santo Stefano e, da tradizione, si va a pranzo dalla suocera, nel Regno Unito in questa data si festeggia il “Boxing Day“ che prende il suo nome da una antica consuetudine secondo la quale le famiglie abbienti inscatolavano (“to box”) i doni superflui a vantaggio dei meno fortunati.
Passati di moda questi usi che paiono uscire da un romanzo di Charles Dickens, ai tempi della Rete, si continuano ad impacchettare i regali indesiderati per metterli in vendita su eBay, Subito o Vinted. Secondo un’indagine di Confcooperative infatti, un italiano su due si è adoperato per riciclare i doni natalizi con un giro d’affari di 3,4 miliardi di euro: a questi numeri fa eco una ricerca Coldiretti/Ixè che ha calcolato che, rispetto al 2022, gli italiani pronti a rivendere online ciò che è stato trovato sotto l’albero di Natale sono stati 28,5 milioni di italiani, in crescita del 61% rispetto all’anno precedente.
Ennesima declinazione dell’economia circolare, il regifting richiede però qualche attenzione: se non si è dei venditori online abituali, occorre prestare attenzione a non ingenerare false aspettative negli acquirenti e a cautelarsi dalle possibili truffe, dal mancato pagamento all’invio di link di phishing. Ancor più spiacevole, è mettere il bene in vendita sul Marketplace di Facebook, pratica che presenta il rischio che l’amico che ce l’ha regalato se ne avveda. Sarà anche per questo che il 26 dicembre, il Boxing Day nel Regno Unito è diventato soprattutto il giorno della Premiere League. Indossando l’ennesimo paio di pantofole in peluche.